TRAVAGLI DEMOCRATICI

Letta ha le batterie scariche ma assicura: "Abbiamo tanta energia"

Lasciato a piedi dal suo bus elettrico, il segretario del Pd sbarca a Torino in auto per arringare dirigenti e militanti. "Qui possiamo davvero fare il risultato". Assenti eccellenti i candidati paracadutati. Fornaro: "La campagna elettorale inizia oggi"

“In Piemonte e a Torino ci sono importanti seggi uninominali che sono contendibili, qui si fa veramente il risultato elettorale del 25 settembre”. Enrico Letta ci punta davvero, sa che Torino, dov’è stato oggi dopo una capatina ad Alessandria, può essere uno di quei grandi centri – assieme a Milano, Bologna, Roma – ad arginare l’avanzata del centrodestra. Sono le 18,30 quando il segretario del Pd arriva nell’improvvisato palco di piazza D’Armi, allestito ieri in fretta e furia dopo che le polemiche del M5s hanno consigliato agli organizzatori di evitare il comizio elettorale all’interno di un’area destinata a punto verde, come si era pensato in un primo tempo.

Al fianco di Letta ci sono tutti o quasi i candidati del Piemonte: certo, non è passata inosservata l’assenza dei paracadutati, Debora Serracchiani e Riccardo Magi. In queste ore il presidente di Più Europa ha pure fatto qualche capatina ai mercati torinesi, ma certo “con quell’accento romano alla Crocetta strabuzzavano gli occhi” commenta qualche osservatore. Assente giustificato anche l’ex ct della Nazionale di volley Mauro Berruto, lettiano di ferro, impegnato per un’iniziativa elettorale a Bologna. Gli altri tutti assiepati sotto il gazebo, assieme al sindaco Stefano Lo Russo, citato da Letta per la sua vittoria elettorale di un anno fa da quelle parti sperano possa essere di buon auspicio. “Sono qui per suonare la carica con i nostri candidati perché si riesca in questi collegi uninominali a vincere e consentire al centrosinistra di superare il centrodestra . Per noi è una battaglia molto importante il fatto che questo sorpasso avvenga qui” ha detto Letta.

A portare Letta a Torino non è stato il bus elettrico con cui il segretario ieri ha promesso che avrebbe girato l’Italia nelle prossime due settimane. “Questo tour con i nostri mezzi elettrici si rivela una bellissima occasione per raccontare al Paese che la mobilità sostenibile deve essere il futuro” sono state le sue parole appena arrivato nel capoluogo piemontese. E infatti in Piazza d’Armi ci è arrivato su un’auto – anche quella elettrica – poiché pare che il suo van si sia scaricato lungo il tragitto.

Qualche centinaio i presenti, in gran parte militanti e iscritti al Pd, qualche eletto a Torino e nei Comuni limitrofi. Insomma, un po’ di sana claque che il suo dovere l’ha fatto. Nel centrosinistra si continua a temere una dispersione del voto, soprattutto a favore del Terzo polo, che sarà più elevata quanto più crescerà la sensazione che il risultato sia ormai scritto e che comunque alla fine il centrodestra non sarà in grado di governare da solo.  Per questo Letta deve tornare a ripetere il mantra del voto utile, assieme all’assicurazione che “con la destra non governeremo, l’esperienza del governo di larghe intese è stata unica, eccezionale e irripetibile”. Più o meno come quella di Mario Monti.

Tra i candidati c’è Stefano Lepri, in corsa nel secondo collegio camerale di Torino, che distribuisce santini e si sforza di sorridere, mentre Davide Gariglio (candidato a Collegno) segna la presenza per poi tornare a cercar voti nel suo distretto di competenza. Decisamente più rilassati i capolista nel proporzionale come Mauro Laus, Anna Rossomando e Chiara Gribaudo. Ci sono anche Sergio Chiamparino, accompagnato dal fido Carlo Bongiovanni, e il chirurgo Mauro Salizzoni. Il più gettonato, tuttavia, è Federico Fornaro, esperto numero uno di leggi elettorali. In un capannello con a fianco la Rossomando spiega: “La metà di coloro che sono certi di andare a votare ancora non ha deciso a chi accorderà il suo voto. Questo vuol dire che c’è ancora spazio per recuperare. La nostra campagna inizia oggi”.

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