Amag, nomina "Bollente"

Dicono che... uscito dalla porta della presidenza Amag in seguito alla sconfitta del centrodestra alle comunali di giugno, Paolo Arrobbio sia pronto a rientrare nella stanza dei bottoni della multiutility alessandrina dalla finestra. L’ex alto dirigente della Popolare di Novara (poi Banco) è stato una delle prime “vittime” dello spoils system dopo la riconquista di Palazzo Rosso da parte del centrosinistra che al suo posto ha piazzato un manager fedelissimo quale Claudio Perissinotto. Per l’ex bancario, da anni in quota Lega, una poltrona in Amag ci sarà ancora, anche se non quella di numero uno dalla quale aveva ingaggiato un rapporto a dir poco teso con l’ad Adelio Ferrari “spogliato” delle deleghe di maggior peso avocate dallo stesso Arrobbio. A indicare quest’ultimo quale componente del cda della multiutility è il sindaco di Acqui Danilo Rapetti, tornato dopo dieci anni a guidare la città della Bollente, con una maggioranza civica che nelle urne ha sbaragliato il centrodestra nella composizione classica. Passato pochi anni fa da Forza Italia alla Lega, Rapetti sembra non aver del tutto abbandonato il suo ultimo partito anche dopo lo “scontro” elettorale. O forse la proposta di nominare Arrobbio è un ulteriore colpo di coda del civico acquese, a marcare la sua forza anche rispetto a chi non lo ha voluto (o potuto) candidare per la coalizione (citofonare Riccardo Molinari).

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