GLORIE NOSTRANE

Renzi international nel team di Blair

Il bulletto di Rignano l'ha sempre considerato un modello, ora l'ex primo ministro inglese lo chiama a far parte come "consigliere strategico" del suo istituto. Consulenze a leader e governi di oltre 40 paesi al mondo. E il fatturato di Matteo si incrementa

Un maestro, un mentore, un modello a cui si è ispirato nella sua attività politica e ora pure un “datore di lavoro”. Il rapporto tra Matteo Renzi e Tony Blair si consolida con l’ingresso dell’ex Rottamatore fiorentina nella squadra del Tony Blair Institute (TBI) come consigliere strategico. “Lavorando con i colleghi e i team di tutti i Paesi del portfolio TBI, Renzi supporterà il nostro lavoro ai massimi livelli, consigliando i leader politici sui loro programmi di riforma. Renzi, il più giovane Primo Ministro italiano di sempre, ha una storia di successi che vanno dall’adozione precoce e completa della tecnologia digitale all’introduzione di radicali riforme nei servizi pubblici”, si legge nella nota diffusa da Londra. E proprio da Londra, “con l’amico e maestro Tony Blair” con tanto di foto di circostanza aveva dato inizio lo scorso marzo alla campagna elettorale per le Europee che però non gli ha portato granché fortuna, visto che la lista Stati uniti d’Europa assemblata con Emma Bonino non ha raggiunto il quorum.

“Sono lieto di dare il benvenuto a Matteo, sarà una preziosa aggiunta al nostro team di leader che forniscono consulenza e approfondimenti strategici di alto livello, aiutando i leader politici di tutto il mondo a realizzare cambiamenti per i loro Paesi” afferma l’ex leader laburista. Nel dirsi “onorato”, Renzi conferma il tributo a Blair “fonte di ispirazione per me negli anni del Governo e sono lieto di poter lavorare perché i leader di oggi e domani abbiano lo stesso esempio visionario e riformista”.

Il Tony Blair Institute for Global Change supporta i leader politici e i governi “nella costruzione di società aperte, inclusive e prospere in un mondo globalizzato”, attività che frutta circa 140 milioni di dollari in ricavi annui dalla quarantina di governi con cui collabora. Lo fa fornendo consulenza specialistica ai leader politici di tutto il mondo su strategia, politica e attuazione, il tutto reso possibile dalla tecnologia. Un impegno, quello con il TBI che dà nuova linfa (e fatturato) all’impegno nel settore della consulenza intrapreso da qualche anno dal leader italiano, malignamente soprannominato da qualche suo detrattore Renzi d’Arabia per le consulenze svolte a favore di interessi sauditi. Nel 2023 ha dichiarato un reddito imponibile di 3,217 milioni di euro risultando il secondo parlamentare più ricco dopo Antonio Angelucci.

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