BERLUSCONES

L'estate "militonte" di Tajani, tessere a FI pure in spiaggia

Al Consiglio generale il segretario rinnova il legame con la famiglia Berlusconi. Solo che proprio tra gli eredi del Cav inizia a farsi largo l'idea di cambiare cavallo. Un Osservatorio sull'Autonomia per mettere d'accordo Cirio e Occhiuto: tanta fuffa pur di non decidere

Un’estate militante anche per Forza Italia. Il prossimo weekend del 13 e 14 luglio è previsto il tesseramento e ci saranno spazi allestiti per questo anche nelle località di vacanze. A dirlo è stato il segretario azzurro Antonio Tajani nel suo intervento al Consiglio nazionale del partito. “Continuiamo a lavorare per superare i risultati dell’anno scorso, quando abbiamo ampiamente passato la quota dei 110 mila. Quest’anno dobbiamo fare di più e meglio”. Il vicepremier ha inoltre ricordato la prossima “avventura dei congressi comunali” nei quali – ha sottolineato – è giusto che in ogni città e comune non ci sia una classe dirigente nominata dall’alto, ma scelta dal territorio e dagli iscritti di FI”. Parole che sono state accolte dagli applausi dei presenti al Consiglio.

Solo i vertici nazionali, insomma, sono decisi dall’alto. Se non dall’aldilà visto che in nome del Fondatore si reggono gli attuali equilibri, peraltro sempre più fragili. “È impossibile per noi tagliare i legami con la famiglia del nostro fondatore, Silvio Berlusconi, ed è la famiglia Berlusconi che non vuole tagliare i legami con noi. Anzi i familiari continueranno a guardare e condividere le politiche di FI nel rispetto dei ruoli”, ha aggiunto Tajani ironizzando sulle voci, sempre più insistenti, di manovre dei figli alle sue spalle. La Cavaliera, la primogenita Marina, è intervenuta pubblicamente a “rettificare” la linea politica in senso più riformista soprattutto sul terreno dei diritti e in privato pare non nasconda la sua “delusione” verso l’attuale conduzione del partito poco dotata di carisma e ancor meno incisiva. E poi in ballo c’è sempre la “roba”, come si è visto nella recente querelle sul mercato pubblicitario. Inoltre, Pier Silvio Berlusconi è stato visto spesso a Roma, dove alloggia a Villa Grande e incontra in gran segreto alcuni fedelissimi, come Massimo Doris, erede di Ennio Doris, patron di Mediolanum. Il figlio del Cavaliere continua a commissionare sondaggi privati sulla sua popolarità e sull’effetto di un suo eventuale coinvolgimento in Forza Italia, quasi a voler preparare una sua “discesa in campo”.

Il legame è stretto, continua a ripetere il catatonico Tajani. E non potrebbe essere altrimenti: se Forza Italia sta ancora in piedi, lo deve proprio alla famiglia Berlusconi che pompa denaro fresco nelle casse del partito. Ma visto che il partito stenta a decollare, a questo punto un cambio di guida non sarebbe da escludere. I cinque figli di Berlusconi si sono visti lasciare dal padre una fortuna patrimoniale immensa. In questa eredità ci sono anche i cento milioni di euro di crediti con il partito. Un debito derivante dalle fidejussioni personali che Silvio Berlusconi aveva dato alle banche in cambio di anticipi. Non potendo ricevere altre fidejussioni bancarie, ecco che per Forza Italia potrebbe arrivare presto il momento di cambiare il timoniere. Si vedrà.

Intanto, dopo una breve riflessione sul voto francese (con la scontata considerazione sul peso decisivo del voto moderato) il consesso ha affrontato il tema dell’Autonomia differenza, su cui nei giorni scorsi si sono registrate posizioni differenti all’interno dello stesso partito azzurro. Tra la linea più favorevole interpretata dal governatore del Piemonte Alberto Cirio e quella assai più cauta (e in alcune parti decisamente contraria) del presidente della Calabria Roberto Occhiuto, entrambi vicesegretari nazionali, Tajani ha deciso di non decidere. Si darà vita a un Osservatorio per vigilare sull'applicazione della riforma e assicurarsi così che il Mezzogiorno non venga penalizzato. “Questo Osservatorio sull’Autonomia che propongo di creare non sarà un gruppo di studio, ma una struttura politica che dovrà fare valutazioni politiche ed eventuali iniziative qualora ci fossero distorsioni nell’applicazione della riforma”, ha sottolineato il vicepremier, spiegando che oltre a lui ne faranno parte i vicesegretari del partito, i capigruppo parlamentari, i presidenti di Forza Italia delle Regioni, la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati e la sottosegretaria al Mef Sandra Savino.

Tajani, rivolgendosi sempre al Consiglio nazionale del partito, ha ribadito che Forza Italia si è impegnata per migliorare il testo e per “far sì che tutti i cittadini italiani fossero uguali”. Sulle critiche mosse dall’opposizione, secondo cui con questa riforma non si farà altro che acuire i divari tra Nord e Sud, il vicepremier ha commentato: “Ricordo alla sinistra che la riforma dell’Autonomia è figlia di scelte della sinistra. Fanno un referendum contro loro stessi, questo bisogna dirlo”. In un passaggio del documento politico redatto dal Consiglio nazionale azzurro si legge che ai lavori parteciperanno anche gruppi di tecnici, economisti e studiosi, anche loro con il compito di “vigilare sugli effetti pratici dell’attuazione della legge, che deve valorizzare tutte le Regioni, con particolare attenzione a non penalizzare il Sud”.

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