POLITICA & GIUSTIZIA

Libertà "condizionata" dalla procura: ok alla revoca degli arresti per Toti

Dopo aver ottenuto le dimissioni, per i magistrati di Genova non ci sono più ragioni per continuare a tenere l'ex governatore ai domiciliari. Per Spinelli invece il parere sarebbe negativo: "palese l'esistenza di un metodo". Signorini verso il patteggiamento

La procura di Genova ha dato parere positivo alla revoca degli arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. A questo punto il giudice per l’udienza preliminare Paola Faggioni potrebbe decidere tra domani e venerdì. Dopo le dimissioni, per gli inquirenti, non ci sarebbe più il rischio di reiterazione del reato. Il Riesame aveva già sostenuto come fosse venuto meno il rischio di inquinamento probatorio.

Per l’imprenditore Aldo Spinelli gli inquirenti tengono il massimo riserbo ma il parere potrebbe essere negativo. A pesare, per la sua posizione, potrebbero essere state le parole del Riesame: “è palese l’esistenza, a carico di Spinelli, di un metodo da sempre adottato dall’indagato nel perseguimento degli interessi economici-imprenditoriali delle aziende che formano il gruppo da lui formato”. L’imprenditore, ancora le parole del Riesame, “ha poi espressamente sostenuto di avere da sempre, nella cura dei propri interessi imprenditoriali, contattato gli esponenti politici di turno in relazione ad attività amministrative che rivestivano un particolare interesse per le aziende del suo gruppo imprenditoriale”. Attesa anche la decisione per Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova e Savona ed ex amministratore delegato di Iren, che sarebbe orientato a patteggiare.

Sul fronte processuale si delinea l’iter. Dalla richiesta di giudizio immediato, presentata ieri, possono trascorrere massimo cinque giorni per la gip per fissare la data dell’udienza, dopodiché devono trascorrere 15 giorni, finestra in cui gli avvocati della difesa possono presentare richieste relative a riti alternativi, ovvero patteggiamento o giudizio abbreviato. I legali della difesa hanno escluso l’intenzione di procedere in questo modo; quindi, è altamente probabile che si vada a processo in autunno, ma molto dipende dalle tabelle del tribunale. In parole povere andranno individuati sezione e collegio che si occuperanno del processo, e una volta fatto sarà possibile programmare il procedimento.

La richiesta di giudizio immediato è incentrata sulle accuse di corruzione e finanziamenti illeciti, quest’ultima accusa contestata a Toti con il secondo provvedimento notificato a metà luglio. Le basi per procedere in questo senso sono, per il pool coordinato dal procuratore capo Nicola Piacente, molto solide: all’istanza sono allegati 28 informative della guardia di finanza e 35 dichiarazioni testimoniali (le persone sentite come informate sui fatti dal 7 maggio a oggi sono di più, ma la procura ha tenuto quelle strettamente correlate alle accuse di corruzione e finanziamenti illeciti, escludendo quelle che riguardano, per esempio, il voto di scambio). Ancora, i pm hanno stilato un elenco di intercettazioni che occupa ben 30 pagine, e l’analisi di 19 su 44 dispositivi sequestrati tra tablet, smartphone e computer.

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