POLITICA & GIUSTIZIA

Toti: "Più immunità per chi fa politica". Tajani: "Voto condizionato in Liguria"

Nella trasferta romana l'ex governatore prepara la sua resistenza. Non intende farsi da parte, la sua lista correrà alle prossime elezioni. Maggiori guarentigie per i rappresentanti del "potere popolare". E il leader di Forza Italia attacca i pm genovesi

“Non mi sono sentito abbandonato. Non ho la sindrome dell’abbandono e sto benissimo anche da solo”. Giovanni Toti non si si sente scaricato dal centrodestra e comunque ritiene di avere forza e determinazione sufficienti per continuare a fare politica. Perché una cosa è certa: l’ex governatore della Liguria non ha alcuna intenzione di farsi da parte e già nelle prossime elezioni nella sua regione vuole giocare un ruolo, seppur necessariamente non più da protagonista. Sulla scheda elettorale in autunno ci sarà il simbolo della sua lista (accreditata dai sondaggi poco sotto il 10%) e dirà la sua sulla scelta del suo successore a Piazza De Ferrari.

Nella sua prima trasferta a Roma dopo gli arresti domiciliari che ha scontato nella sua villetta di Amelia, nell’ambito dell’inchiesta in cui è stato rinviato a giudizio accusato di corruzione e finanziamento illecito, Toti ha visto prima a Montecitorio Maurizio Lupi (il leader di Noi moderati) e poi si è recato al ministero dei Trasporti per un faccia a faccia con il segretario della Lega Matteo Salvini. In agenda incontri anche con il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, e con il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

“Io credo che le immunità della politica – ha detto Toti – siano calate oltre ogni limite. Seguendo un certo populismo e giustiziamo si ritiene che chi fa politica abbia privilegi in sé ma in realtà sono privilegi del potere popolare che li rappresenta. Credo quindi non solo che servirebbe un allargamento delle immunità, dai parlamentari ai ministri, ma questo vale anche per sindaci e governatori come del resto la nostra divisione dei poteri e la nostra legislazione prevedevano prima di Mani pulite”.

Un tema toccato anche dal vicepremier Antonio Tajani nella sua veste di segretario di Forza Italia: “Trovo singolare che si faccia un processo durante le elezioni” in Liguria, ha affermato il ministro degli Esteri che si dice “perplesso: così si tenta di condizionare un voto quando credo che la stragrande maggioranza dei magistrati italiani avrebbe fatto scelte diverse da quanto avvenuto in Liguria. Tra l’altro il candidato avversario è l’ex ministro della Giustizia”, il deputato Pd Andrea Orlando. Secondo Tajani “è tutto un po’ troppo politicizzato, condivido le parole del ministro Nordio. E se Toti viene assolto che succede? Viene chiamato e rimesso a fare il presidente della Regione? Una parte minoritaria della magistratura non può sostituirsi alla politica, chi guida le istituzioni viene eletto dal popolo, non ha vinto un concorso”.

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