Una passeggiata per Mirafiori

Nei giorni susseguenti Ferragosto, il sindaco ha deciso di organizzare un giretto tra le strade di Mirafiori Sud: un tour nella periferia dell’orgoglio operaio dove non ha mai vinto il Centrodestra (neppure nel 1996, anno in cui l’elettorato affidò nove circoscrizioni su dieci alla maggioranza berlusconiana).

Passeggiando per le vie che celebrano leader e politici appartenenti alla storia della sinistra socialcomunista torinese, il primo cittadino è incappato in piccoli assembramenti di residenti: alcuni cittadini hanno voluto infatti cogliere l’occasione (davvero rara) per portare alla sua attenzione l’elenco dei servizi pubblici persi dal quartiere negli ultimi anni. Una lunga esposizione iniziata con il ricordo dedicato alla biblioteca ospitata dall’Istituto di istruzione superiore “Primo Levi” e terminata con le chiusure della locale stazione della Polizia municipale (via Morandi), della stazione dei Carabinieri e dell’Ufficio postale. 

L’esteso quartiere di Mirafiori Sud, circa 35.000 abitanti su una superficie di 12 chilometri quadrati, ha inoltre perso nel tempo numerose attività commerciali di prossimità, oltre ad alcuni impianti sportivi (in particolare una piscina ad uso popolare) e, da ultimo, il Centro anziani, chiuso per fare spazio a una scuola fondata da enti privati e amministrazioni pubbliche del pinerolese. 

Le osservazioni espresse dai residenti al sindaco si riassumono nell’accusa puntuale di abbandono del territorio da parte delle istituzioni comunali; nel rimarcare un’assenza rappresentata al meglio dagli inefficaci tagli dell’erba, nonché dagli innumerevoli manti d’asfalto gravemente ammalorati. Purtroppo, coloro che si aspettavano promesse, impegni, da parte del leader della giunta torinese sono rimasti delusi, poiché tutte le risposte sono state impostate con il solito mantra “non abbiamo soldi”. I media hanno invece immaginato altri scenari, imputando al calo demografico, nonché all’invecchiamento del quartiere, la scomparsa dei servizi pubblici di Mirafiori stessa. 

In sintesi, la popolazione invecchia, non c’è ricambio generazionale, per cui le piscine non possono che cessare la loro attività (come riportato da alcuni quotidiani). Questo esecutivo comunale, al contrario del precedente, gode del pieno sostegno della carta stampata, che si dimostra sempre pronta a scusare qualsiasi carenza subita dalla città a causa dall’inettitudine amministrativa: una difesa d’ufficio a volte esercitata a scapito della verità dei fatti.

Mirafiori Sud è stata vittima, più di altri quartieri, del sacrificio nel nome del risparmio di bilancio. Accorpando le Circoscrizioni 2 e 10, ottenendo così la nuova Circoscrizione 2, sono arrivati inevitabilmente i tagli, definiti non rinviabili in seguito alla fusione. Un solo grande quartiere, una sola sede di Polizia municipale e (rischio per ora evitato grazie alla vigilanza di alcuni consiglieri circoscrizionali) un unico servizio poliambulatoriale dell’Asl. Il privato ci ha messo anche del suo riducendo all’osso il numero di sportello bancari e postali.

La politica, in questo gioco al massacro a danno di un intero territorio, ha le sue evidenti responsabilità, in gran parte derivanti da un manifesto disinteresse verso la comunità: la stessa che dovrebbe invece amministrare nel migliore dei modi. La biblioteca del Primo Levi non ha trovato una ricollocazione a causa dell’ottusità di chi ha preferito far guerra alla passata giunta pentastellata, anziché trovare soluzioni idonee a evitarne la chiusura, e non certo per il calo demografico subito dal territorio di Mirafiori. Piscine degradate, impianti sportivi scolastici privi della necessaria manutenzione e parcheggi sotterranei in rovina, e quindi inutilizzabili, sono il frutto di un disinteresse pubblico lungo decenni, non del presunto invecchiamento di coloro che vivono a Torino Sud. 

“Non ci sono soldi e oltretutto siete un quartiere anziano” è l’alibi utilizzato soprattutto da coloro che hanno scelto di trasformare la Circoscrizione in terra di nessuno, in luogo in cui coltivare il disagio sociale piuttosto che valorizzarne le tante ricchezze. Mirafiori Sud è un quartiere caratterizzato da spazi verdi, in cui si immergono palazzi predisposti al concetto di comunità, e da un buon numero di associazioni che lavorano generosamente per il bene comune. Risorse capaci nell’essere un riferimento per i tanti giovani che studiano, lavorano e si trovano in costante relazione tra loro; opportunità difese tenacemente dai cittadini che si impegnano quotidianamente sul territorio.

Gli anziani, in realtà, pagano il prezzo più alto dell’accorpamento. I tagli riguardano soprattutto loro: ne sono le vittime principali non la causa, come qualcuno vorrebbe far credere. Chiudono le piscine, i servizi e pure i centri di aggregazione, impedendo a decine e decine di abitanti appartenenti alla fascia della terza età di ritrovarsi per ballare, giocare o fare due parole e un po' di sport.

La politica, quindi, riversa sui residenti stessi gli effetti delle sue gravi mancanze, di scelte costanti nel premiare alcuni (pochi) e dimenticare al contempo tutti gli altri. Ancora una volta il vivace tessuto sociale di Mirafiori dovrà richiamarsi ai valori ereditati dal suo passato, aggrapparsi a quell’orgoglio collettivo e operaio che ha dato vita a una comunità vera e inclusiva, per non lasciarsi risucchiare dalle sabbie mobili dei luoghi comuni. 

Mirafiori Sud ha infinite risorse (culturali, associative e ambientali): conoscere questa parte della città è fondamentale per chi decide di far due passi tra le sue strade in un giorno di agosto.

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