Stellantis: Cgil, governo convochi sindacati e azienda

"L'automotive vive una fase di forti difficoltà con ripercussioni in termini di produzione industriale e di tenuta occupazionale, ciò in considerazione dei grandi cambiamenti in atto, delle scelte industriali dei produttori presenti nel nostro Paese e della mancanza di politiche industriali pubbliche in grado di indirizzare il settore. Le istituzioni, senza politiche industriali ed in mancanza di una strategia più complessiva non stanno gestendo questa fase di transizione: gli incentivi e i bonus all'acquisto di auto agiscono temporaneamente sulla domanda ma non sono risolutivi nel lungo periodo. E' per questo che registriamo sempre maggiori crisi anche nelle aziende della componentistica e in tutta la filiera". Lo dichiarano Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil, e Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, nel corso del Coordinamento nazionale con tutte le categorie della filiera Automotive tenutosi questa mattina a Roma presso la sede della Cgil nazionale. "La produzione di auto di Stellantis in Italia - proseguono - è crollata nel primo semestre del 2024 a -29,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, e il calo sta interessando anche la realizzazione dei veicoli commerciali leggeri con -0,5%. Questa situazione sta determinando un ulteriore aumento dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali, fenomeno presente anche nelle aziende della filiera della componentistica. Il settore metalmeccanico vede la presenza di circa 320.000 lavoratori, il chimico e la gomma plastica/tessile di oltre 30 mila, la logistica e i trasporti 12 mila, la ristorazione/pulizie civili e industriali/guardianie oltre 10 mila, e nella vendita e nei servizi di post-vendita ed assistenza troviamo circa 100 mila lavoratori addetti".

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