Ciarambino: bisogna svegliare le coscienze sulle mafie

"La criminalità organizzata, le mafie, alla maggior parte dell'opinione pubblica non interessano, perché, come il terrorismo, vengono considerati argomenti di nicchia per pochi: esperti, forze dell'ordine, magistrati e associazionismo di settore. In realtà proprio questa errata valutazione determina una mancanza di attenzione al fenomeno e questo fa sì che il cancro dilaghi. Bisogna svegliare le coscienze". Lo sostiene il già questore di Torino, Vincenzo Ciarambino, nominato nelle settimane scorse prefetto (prenderà la direzione dell'ufficio centrale ispettivo presso il dipartimento della pubblica sicurezza a Roma), durante l'incontro con i giornalisti prima di lasciare il capoluogo piemontese.

"Sono stati tre anni molto intensi e sicuramente sono state rispettate le iniziali previsioni che mi fecero dire che Torino è una città impegnativa, sotto il profilo dell'ordine della sicurezza pubblica. Come tutte le grandi città soffre di contraddizioni e problematiche legate alla vivibilità tra quartieri diversi" ha proseguito Ciarambino. "Questi tre anni sono stati totalmente dedicati alla gestione della sicurezza nella città e nei quartieri e alla gestione dell'ordine pubblica affinché tutte le manifestazioni andassero per il meglio, sia sotto il profilo del rispetto di chi vi partecipava, sia sotto il profilo della tutela del personale di polizia. Quando questo non si è verificato non è stato per colpa nostra, perché dove la forza è stata utilizzata si è trattata dell'ultima spiaggia possibile", ha aggiunto Ciarambino. "Il bilancio è positivo - ha concluso - ho avuto la fortuna di lavorare con una squadra unita, dotata di alta professionalità, che ha saputo gestire in maniera esemplare le diverse problematiche. Forse si poteva fare di più, certo è che abbiamo lavorato in maniera progressiva per garantire la sicurezza fino a impiegare i militari sul territorio, spostandoli strategicamente nei quartieri dove i cittadini ci segnalavano la necessità".

print_icon