Una campagna elettorale "molla"

C’è un termine ligure che trovo molto efficace per descrivere qualcosa di moscio, fiacco, frusto: “è mollo”. Così percepisco questa campagna elettorale piemontese, una sfilata di candidati fra il grigio spento, la noiosa dialettica, la triste fisionomia del già visto, la vetusta ripetitività di formule che ormai escono dagli occhi e dalle orecchie a quasi tutti i piemontesi, anche perché presumo che “lavoro, sanità, sicurezza...” siano concetti che anche un neonato potrebbe esternare con facilità, eppure tutti da destra a sinistra li ripetono.

Nessuno parla di come tenterebbe di risolvere il problema principe: la pesantissima problematica a livello economico, anche se vediamo come la Regione abbia varato di corsa una lunga serie di provvedimenti che prevedono una non trascurabile elargizione di denaro: ma allora i soldi ci sono? C’erano? E perché vengono elargiti solo adesso a una settimana dalle elezioni? Chiarisco subito che non intendo prestare il fianco all’opposizione che critica questo “tempismo” economico della maggioranza, ma credo sia onesto porsi la domanda. Vabbè in Italia la politica è maestra nel dare soldi e/o vantaggiose facilitazioni in occasione di elezioni, è una roba che risale alla notte dei tempi! E poi battibecchi perenni all’interno di alcuni partiti, esternazioni variegate all’interno di altri partiti diciamo un po' “dilettanti”, performance che in Piemonte ci parlano di fragilità strutturali (non parliamo a livello nazionale!) capaci forse di farci precipitare in una melma ancora più caotica e stagnante di quanto già non sia.

Ciò detto rimane, per me, la percezione del “è mollo”, anzi nel nostro caso “è molla” questa campagna elettorale, ma così molla che l’unico evento che penso risvegli un certo interesse sia il divorzio fra Allegri e la Juve, dove vedo un drizzarsi di schiene, un ascoltare in tv la notizia che occhi attenti e interessati, un ravvivarsi ansioso del dibattito: chi verrà dopo? Forse Conte (Antonio ovviamente)? Per il resto i mollissimi candidati piemontesi (non parliamo delle europee di cui temo una robusta quantità di persone, e mi ci metto pure io, sanno poco o niente!) un po' spenti, un po' banali, alcuni troppo stantii e un po' patetici, ripetitivi e noiosi temo testimonino di un’epoca triste, solitaria y final.

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