Un piano d'impresa per Torino

I dati di Unioncamere riportati nell’interessante articolo dello Spiffero in merito allo stato di salute delle imprese nella regione Piemonte, sono molto preoccupanti ed è doveroso riflettere senza “partigianerie” partitiche. Certo le amministrazioni hanno un peso rilevante nella messa a punto di un piano industriale che consenta di invertire la rotta odierna, ma credo che le sole forze politiche non siano condizione sufficiente per migliorare lo stato di salute delle imprese.

Le imprese sono proprietà degli imprenditori i quali si possono avvalere di manager competenti per massimizzare efficienza ed efficacia ed in ultima analisi, ma credo la più importante, ottenere una sufficiente soddisfazione in termini di “valore” per gli imprenditori/azionisti. È altresì vero che per imprenditori, azionisti e manager, ma anche dipendenti, ci sia soddisfazione e orgoglio a contribuire, attraverso l’azienda, allo sviluppo del territorio di appartenenza. Per poter governare la città di Torino credo sia utile intavolare una discussione che apra la strada al varo di piani concreti di sviluppo. I partiti, pur avendo interesse a perseguire il “ bene sociale”, hanno fin ora dimostrato ancor di più interesse a “vincere” le elezioni e per farlo, in campagna elettorale, quasi mai presentano piani industriali supportati da dati, azioni e previsioni scientificamente elaborati.

Un “piano industriale”, o “piano di impresa”, di una Città come Torino implica un impegno gravoso di tempo che deve vedere come attori la politica ma anche gli imprenditori, le università, insomma tutti quanti coloro che, a vario titolo, hanno ruolo nel territorio. Non è sufficiente né la sola partecipazione, né la sola buona volontà e neanche la sola onestà intellettuale. È indispensabile esporre un Piano di impresa con il dettagli degli obiettivi che si vogliono raggiungere supportato dalla spiegazione puntuale circa la provenienza dei necessari fondi economici e delle professionalità (che sono indispensabili) utili per la progettazione e l’implementazione dei medesimi. Possiamo capire che non è “agevole”, per qualsivoglia forza politica, dettagliare in modo chiaro, e comprensibile a tutti, dove si andranno a reperire i fondi necessari a supportare le varie iniziative promesse, ma gli elettori sanno che questi fondi provengono dalle loro tasse, ed è necessario che i politici imparino ad instaurare con gli elettori un rapporto sincero e responsabile, solo in questo modo potremo avere la possibilità di migliorare il benessere dei cittadini.

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