Ora correggere la rotta

Non credo che le prime dichiarazioni del candidato del centrosinistra alle comunali di Torino, Stefano Lo Russo, sulla questione del rapporto con il M5s aiutino a svelenire ed eventualmente a reimpostare il rapporto con il M5s, ammesso ve ne sia la volontà. Mi chiedo su quali presupposti il neo candidato pensi di creare le condizioni per vincere le elezioni se la linea è questa.

Linea che Lo Russo ha sostenuto sin dall’inizio in accordo con i vertici del partito torinese illudendosi, entrambi, che sia possibile ri-conquistare il governo della città prescindendo dal rapporto con il M5s di fronte ad un centrodestra che si presenta compatto nel sostenere la candidatura di Damilano. Che fosse un rapporto non facile nessuno lo ha negato per lo strascico di polemiche che questi cinque anni hanno lasciato tra I due partiti, l’uno al governo, l’altro all’opposizione. Diversamente da Roma però, dove la Raggi si ricandiderà Appendino aveva annunciato di voler fare un passo indietro.

In questa situazione, anziché adoperarsi per creare le condizioni di una intesa se non al primo turno almeno al secondo, ci si è attestati su una linea che esclude ogni accordo, infilandosi in un vicolo cieco.

Lo Russo e vertici dem hanno confermato questa linea non curandosi dall’esito delle primarie di domenica e la risposta della Appendino non si è fatta attendere: “Al ballottaggio non appoggeremo mai Lo Russo”. Anch’io credo che sia importante che 12 mila persone si siano messe in fila per andare a votare ma non credo che il crollo della partecipazione sia riconducibile al Covid in una domenica in cui le persone hanno invaso la città. Le ragioni vere sono altre. Si ritiene che dovranno essere discusse soltanto dopo il voto? È legittimo anche se io non credo che nascondere la testa sotto la sabbia aiuti ad affrontare con il piglio giusto i problemi.

Cosi come non credo che sia giusto sottovalutare I segnali che il risultato ottenuto da Lo Russo ci consegna. Ha vinto ed è giusto e ovvio che egli sia il candidato di tutti, come ha puntualmente ricordato il segretario regionale Furia. Tuttavia il fatto che pur essendo il candidato ufficiale del Pd abbia ottenuto solo il 37% dei voti, appena 300 in più di Tresso un qualche problema lo pone. Non è questo il momento discutere se quella di Lo Russo questa fosse davvero la candidatura migliore, ma è evidente che il risultato delle primarie (che lui ha vinto per un soffio) lo obbliga ad una correzione di linea se vuole mobilitare tutte quelle persone che alle primarie hanno votato Lavolta e Tresso. Non credo che fossero in molti le persone (e io ero tra queste) disposte a scommettere sul risultato ottenuto che ha ottenuto, riuscendo a raccogliere il consenso di quegli elettori che in caso contrario non avrebbe neppure partecipato alle primarie. E questo dovrebbe far riflettere e convincere tutti che serve correggere la rotta con la quale si era finora ritenuto di impostare la campagna, sempre che si sia ancora in tempo perché le alleanze vanno costruite per tempo è per essere solide devono escludere i diktat.

print_icon