Chieri, maggioranza appesa a un filo

Centrodestra in frantumi nell'amministrazione della cittadina collinare del Torinese. In tre decidono di uscire dal Pdl e dar vita a un gruppo autonomo. Il vicesindaco Sodano finisce sulla graticola

Una guerra fratricida dilania il centrodestra di Chieri, ridente cittadina della collina torinese. Sarà la riunione delle segreterie che si svolgerà oggi a decidere il destino di Luigi Sodano, Pdl ex aennino, attuale assessore al Commercio e al Lavoro, nonché vice sindaco dell’amministrazione guidata da Francesco Lancione. Fino all’ultimo ha ingaggiato un braccio di ferro con il resto del gruppo nel tentativo di ostacolare la nomina ad assessore alla Cultura della consigliera Rachele Sacco, in sostituzione del dimissionario Giuseppe Pellegrino. Vano in tal senso, anche il pressing esercitato sui vertici regionali, in particolare sul vice coordinatore Agostino Ghiglia, e ancor meno su quelli provinciali, capitanati dalla coordinatrice Daniela Ruffino.

 

In più, lo sparuto gruppo che lo appoggiava (formato da Tamagnone, Castella e Stellato) ha deciso di punto in bianco di uscire dal Pdl e di fondare un movimento  autonomo dal nome “Le_ali per Chieri”. Questa sera si capirà quali saranno i loro progetti e, soprattutto, le loro pretese. Quel che è certo è che rivendicheranno un posto in giunta proponendo pare come assessore alla Cultura e Istruzione Luciana Cestari, rappresentante d’istituto al Santa Teresa, amica di lunga data della Sacco, la cui autocandidatura, per bocca dell’ex capogruppo Stellato, non era mai stata digerita così come i suoi tentativi di legarsi con uno e l’altro pur di spuntarla. Mentre Sodano (nella foto con alle spalle Tamagnone) non costituirebbe più un loro problema in quanto espressione del Pdl.

 

Ciò che rimane invece del partito, sorretto dal coordinatore Francesco Abbrescia, metterà sul piatto della riunione la nomina di due assessori, rinnovando la compagine attuale, con il ridimensionamento del titolare di Agricoltura e Sport, Franco Bosco, che cederebbe volentieri alla Sacco la delega al Tempo Libero, gestita finora in maniera  impropria dal consigliere Piero Tamagnone. A questo punto Sodano, nonostante la sua imperturbabile presunzione, rischierebbe il posto in giunta e si troverebbe pure senza scranno, avendo dato a suo tempo le dimissioni da consigliere per far subentrare il primo escluso. E la maggioranza che sorregge il povero Lancione registra l’ennesima défaillance.

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