POLVERE DI (5) STELLE

Appendino non c'è, i grillini ballano

Mentre la sindaca è a Roma per discutere il dossier olimpico, il gruppo pentastellato è in subbuglio dopo l'ennesima spaccatura di ieri. Il presidente del Consiglio Versaci minaccia le dimissioni e c'è chi chiede la testa dei disobbedienti

“O loro o me”. Non è chiaro se l’abbia messa giù proprio così o lo abbia solo lasciato intendere dopo un durissimo sfogo, ieri sera in riunione di maggioranza. Fatto sta che ora Fabio Versaci, presidente della Sala Rossa e tra i vertici del Movimento 5 stelle torinese starebbe addirittura meditando le dimissioni, dopo l’ennesima spaccatura sulle Olimpiadi del gruppo pentastellato durante il Consiglio comunale di ieri. Mentre Chiara Appendino è a Roma per discutere il dossier olimpico con i vertici del Coni e componenti del governo, a Torino la sua maggioranza è in subbuglio. Nella capitale la sindaca non è riuscita a incontrare il numero uno di Palazzo H Giovanni Malagò, poiché si è presentata in ritardo al Foro Italico ed è stata ricevuta da Diana Bianchedi, colei che si occupa delle candidature al Comitato olimpico, prima ha incontrato il ministro per i rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro, con cui ha perorato la causa delle compensazioni su Imu-Ici che il Comune reclama dallo Stato.

I più delusi sono proprio Versaci e la capogruppo Valentina Sganga, sua compagna di partito e anche nella vita: i due hanno prima sostenuto le ragioni dei dissidenti e messo spalle al muro la sindaca per convincerla (costringerla) a un confronto con la sua maggioranza, poi - convinti di aver trovato una sintesi e ricompattato il gruppo grazie anche alla mediazione di Luigi Di Maio - hanno assistito al fallimento della loro strategia, quando uno dopo l’altro “quelli del No” hanno ribadito la loro posizione. Contrari a oltranza. Daniela Albano, Maura Paoli, Marina Pollicino e, seppur con toni un più sfumati, Viviana Ferrero e Damiano Carretto. Insomma, il veto resta e la frattura sarà difficile da ricomporre. Il problema, secondo quanto filtra da Palazzo Civico, non sono più i Giochi del 2026, ma le regole d’ingaggio di normale convivenza quando si fa parte di una stessa squadra. “Ci hanno imposto una discussione, ci siamo seduti attorno al tavolo, abbiamo trovato una posizione comune”, a quel punto “non puoi rompere il fronte” è il ragionamento di un consigliere. E Versaci, cui Appendino imputa di non aver fatto nulla per tenere sotto controllo il dissenso, si trova adesso tra due fuochi.

In una drammatica riunione di maggioranza – l’ennesima, al punto da trasformare il dramma in farsa – sono stati i più lealisti, questa volta, ad alzare la voce e ora c’è chi chiede le dimissioni dei tre disubbidienti. Ieri sera per provare a mettere una pezza Paoli e Albano hanno pubblicato un intervento su facebook rimarcando che la loro contrarietà è “per la scarsa fiducia che riponiamo nel Cio” e precisando che “la fiducia nella sindaca, nei 45 punti del gruppo consiliare (in realtà poi sono diventati 12 ndr), e nell’analisi costi-benefici del Governo è piena, e ci dispiace se le nostre parole hanno dato adito a strumentalizzazioni. Siamo sicure che alla fine verrà fatta, tutti insieme, la scelta migliore per la Città”. Una toppa peggiore del buco.

Le due questa mattina sono tornate battagliere. “Se vogliono cacciarmi lo facciano, di certo non mi dimetterò da consigliere” pare abbia detto la Albano, reduce da una settimana in barca a vela mentre i colleghi lavoravano ai fatidici 12 punti del manifesto per una Olimpiade a Cinque Stelle. Anche lei sul punto di trasferirsi al gruppo Misto? Di certo c’è che ora i numeri per Chiara Appendino iniziano a essere risicati: l’addio di Deborah Montalbano ha ridotto a 23 i consiglieri di maggioranza, se dovessero abbandonare anche Albano, Paoli e Pollicino (nessuna delle tre a oggi pare intenzionata a dimettersi) gli effettivi del M5s diventerebbero 20, così come quelli di opposizione. La sindaca sarebbe appesa per ogni seduta al suo voto e questo la renderebbe ancor più debole, garantendo di fatto a ogni consigliere potere di veto su ogni provvedimento.

La situazione inizia a compromettere anche gli equilibri della giunta. L'assessore allo Sport Roberto Finardi da una decina di giorni si è tirato fuori da ogni discussione legata alle Olimpiadi, dopo essere stato uno dei promotori della candidatura, estenuato da quanto sta accadento: non partecipa alle riunioni - né quelle politiche né quelle tecniche - e ieri non si è fatto vedere neppure in Sala Rossa. La distanza con la sindaca e con i Cinquestelle è lampante, mentre Appendino nel suo intervento cita solo un assessore ed è quella all'Innovazione Paola Pisano, con la quale ormai c'è un asse saldissimo. Qualcuno storce il naso, parte qualche watsapp in direzione della sindaca e così nella replica arrivano i ringraziamenti anche al vicesindaco Montanari e a "tutti quelli che hanno lavorato al progetto".

Questa sera il gruppo s’incontrerà nuovamente nel disperato tentativo di ritrovare la compattezza perduta. Al momento nesasuno sa se Versaci si presenterà o meno, dopo aver disertato anche la riunione dei capigruppo all’ora di pranzo. Ma c’è chi prova a gettare acqua sul fuoco: “È stressato e molto arrabbiato. Si è solo preso un giorno di riposo. Ci sta”.

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