Coldiretti Cuneo, mai sotto costo produzione e obbligo etichetta

La Coldiretti di Cuneo denuncia "pratiche sleali", dicendo no alla vendita sotto i costi di produzione e sì all'obbligo di etichettatura. E alla nuova Commissione Ue chiede "un cambio di passo sulle politiche del cibo, su nutriscore e direttiva packaging". "E' necessario un impegno - sottolinea il presidente Coldiretti di Cuneo, Enrico Nada - per rafforzare le misure contro le pratiche sleali e tutelare così il reddito dei produttori agricoli. L'Europa - aggiunge - deve modificare la norma che permette ai prodotti esteri di diventare 100% italiani con lavorazioni anche minime. L'invito alla nuova Commissione è di assicurare maggiore trasparenza sui prodotti alimentari in commercio all'interno dell'Ue, sostenendo la proposta di legge europea che abbiamo promosso per introdurre l'obbligo dell'indicazione del Paese di origine in etichetta su tutti i cibi". "Va fermata - afferma - la diffusione dell'etichetta a semaforo nutriscore, che mette a rischio 13 miliardi di euro di esportazioni di prodotti italiani che finirebbero bollati sugli scaffali europei con valutazioni negative, a partire da quelli Dop e Igp, dando la falsa sensazione ai consumatori che molte delle più note eccellenze del Made in Italy a tavola facciano male alla salute. E' un sistema ingannevole sostenuto dalle multinazionali, che penalizza prodotti simbolo della dieta mediterranea, finora adottato da Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, mentre il Portogallo ha fatto da poco marcia indietro, grazie anche all'azione dell'Italia". Sul fronte degli imballaggi, va poi scongiurato il rischio che le imprese produttrici si ritrovino a dover differenziare il packaging a seconda della destinazione.

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