GRANDI OPERE

"Scellerato bloccare la Tav" Chiamparino e Tajani insieme

Il presidente del Piemonte e il numero uno del Parlamento Europeo fianco a fianco a difesa della Torino-Lione. "Governo agisca nell'interesse dell'Italia". Conte prende ancora tempo. Il 28 settembre stati generali delle infrastrutture

L’alta velocità fra Torino e Lione “è un impegno che crea occupazione, diminuisce le emissioni di gas nocivi e riduce i rischi sulle strade. Guardate cosa è accaduto l’altro giorno a Bologna. Abbiamo bisogno di infrastrutture moderne. I vantaggi della realizzazione del Tav sono inequivocabili”. Per sostenere la causa del super treno scende in campo anche Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e punto di riferimento di Forza Italia a Bruxelles e pure a Roma. Lo ha affermato durante la sua visita al cantiere di Saint Martin La Porte, sul lato francese. Un passaggio che Tajani ha ritenuto importante, proprio mentre sulle grandi opere viene messa a dura prova la tenuta del governo gialloverde. “Mi auguro che il governo italiano cambi idea, perché' fermare la Tav è una sciocchezza enorme. Significa fare un danno enorme anche all’ambiente e alla sicurezza”, ha aggiunto il presidente. “Milioni e milioni di euro andrebbero sprecati per il capriccio di qualche rappresentante del governo che non si rende conto dell’importanza di non isolare l’Italia dal resto dell’Europa. Ecco perché' serve andare avanti. Serve che l’Italia non cambi idea”. Alla visita, organizzata dall’europarlamentare di Forza Italia Alberto Cirio, era presente il presidente della Regione Sergio Chiamparino e hanno partecipato anche parlamentari e consiglieri regionali nonché i vertici di Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare e di gestire l’opera, e il commissario straordinario di governo Paolo Foietta. A rappresentare Confindustria Piemonte era presente il segretario generale Paolo Balistreri. “Non parliamo di un progetto, o di una idea, ma di un cantiere. Colpisce la leggerezza con cui il governo pensa di bloccare un’opera avviata”, spiega Balistreri. “Di qui passa l'80% del Pil italiano”, aggiunge, annunciando per il 19 settembre una nuova iniziativa a sostegno della Torino-Lione alla presenza dei rappresentanti dei industriali di Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte e del presidente di Confindustria nazionale Vincenzo Boccia. “La Torino-Lione è parte fondamentale del corridoio Mediterraneo - conclude - non farla significa tagliare fuori l’Italia da qualunque sviluppo”. La delegazione si è poi spostata sul versante italiano, a Chiomonte, dove le maestranze stanno allestendo il cantiere per lo scavo del tunnel di base sul versante italiano. I lavori, conclude la nota, prevedono inoltre la manutenzione del cunicolo esplorativo, terminato nel febbraio 2017, che sarà utilizzato per il transito dei mezzi che lavoreranno in galleria.

Ancora questa mattina in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte si è ritrovato a camminare sulle uova davanti ai giornalisti che lo incalzavano per conoscere il destina della Tav: “Stiamo esaminando tutti gli aspetti in termini di costi e di benefici; all’esito di questa verifica trarremo le nostre conclusioni” e ancora, “la sintesi la faremo tra un po’ in termini risolutivi in Consiglio dei ministri”. Sulle infrastrutture le scelte del governo italiano “siano fatte pensando alla crescita dell'Italia” pare incalzarlo a quasi mille chilometri Tajani, in un ideale botta e risposta a distanza.

Al fianco del numero uno dell’europarlamento anche Sergio Chiamparino, da sempre in prima linea a sostegno dell’alta velocità: “La presenza di Tajani è il segno che la Tav è una linea europea che fa parte di trattati approvati dai parlamenti nazionali e dalla Ue. Basterebbe già questo per dire che non c’è motivo per metterla in discussione. In più si tratta della principale opera europea, che tende a favorire la crescita e il risparmio di energia e di ambiente”. E tanto per ribadire la linea d’azione della Regione il governatore ha aggiunto: “Le grandi opere, i due corridoi europei, o si fanno tutti e due o non se ne fa nessuno. E spero che questo messaggio sia chiaro. La Tav non ha più bisogno di analisi costi-benefici, ma vedo un pregiudizio nell’affidarla a chi ha scritto libri contro la Tav e a favore del trasporto su gomma. Per questo motivo il 28 settembre, durante la conferenza regionale, presenteremo una nostra analisi che sarà su tutto il sistema delle infrastrutture piemontesi”. Quanto all’ipotesi di un referendum, Chiamparino ha confermato l’intenzione “che i piemontesi respingano quella che sarebbe una imposizione” nel caso in cui il governo decidesse di bloccare l’opera. 

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