VERSO IL 2019

M5s, Appendino alle Regionarie

Sfumata l'ipotesi dell'ex deputata Chimienti la sindaca punta sull'europarlamentare genovese (ma alessandrina d'adozione) Beghin. Insomma, chiunque ma non Bertola, il candidato sostenuto da Bono e dal gruppo grillino di Palazzo Lascaris

Di Bertola ne ha avuto già uno (Vittorio) come compagno di banco in Sala Rossa, e ora di ritrovarsene un altro (Giorgio) al vertice di piazza Castello proprio non le garba. L’unica Bertola che frequenta con piacere Chiara Appendino, infatti, è la via nella zona centrale di Torino, in cui è stata avvistata qualche volta a fare shopping. Per questo, in vista delle elezioni regionali del prossimo anno, prosegue lo scouting informale della sindaca, decisa a inserire un’alternativa, possibilmente al femminile, alla candidatura di Giorgio Bertola per le Regionarie online previste in autunno sulla piattaforma Rousseau. Dopo il passo indietro dell’ex deputata Silvia Chimienti, infatti, una delle carte rimaste nel  mazzo della prima cittadina è quella con raffigurato il volto di Tiziana Beghin, europarlamentare nata a Genova, ma ormai piemontese d'adozione, prima eletta nel 2014 con ben 22.349 preferenze.

Nata nella città della Lanterna, dove si è laureata in Economia e Commercio, Beghin si è successivamente trasferita ad Alessandria, dove si occupa di consulenza aziendale. Ha 47 anni ed è tra i volti più conosciuti del Movimento a livello nazionale, anche se paga una scarsa notorietà in Piemonte, almeno stando alle preferenze ottenute alle Europee del 2014, quando la regione subalpina è stata quella che ha offerto l’apporto minore alla sua elezione: 6.090 preferenze rispetto alle 9.683 ottenute in Lombardia e alle 6.359 in Liguria (cui vanno aggiunte le 217 della piccola Val d’Aosta).

La faccia della Beghin è quella di un M5s di governo che mira a fare l’en plein in Regione, dopo aver conquistato Torino e Palazzo Chigi. Appendino vorrebbe contrapporla al blocco degli attuali consiglieri regionali, molti legati al movimento delle origini (Bono è uno dei fondatori) e di indole barricadera. “In questa terra abbiamo ormai una lunga storia alle spalle e siamo una forza politica matura” puntualizza Francesca Frediani, schierata, assieme ai colleghi per Bertola. E sempre dal M5s arriva la chiusura a una riedizione del contratto di governo anche in Piemonte: “Qui la Lega ha già governato e ce lo ricordiamo bene”.

Il rapporto tra Appendino e Bono (e gli altri consiglieri regionali) non è stato mai idilliaco, fin dagli esordi della giunta grillina a Palazzo civico. Prima l'astio verso Paolo Giordana, allora difeso a spada tratta dalla neo sindaca, poi i dissidi sul via libera offerto dal Comune alle varianti per il progetto chiampariniano del Parco della Salute, infine la sponda offerta dai "regionali" al fronte del No alle Olimpiadi. Insomma, un controcanto che ha fiaccato sindaca, che ironia della sorte venne cooptata nel Movimento proprio da Bono.

Le Regionarie online sono previste in autunno, in due turni: prima per selezionare i cinquanta candidati a consigliere e poi, all’interno di questa lista, il prescelto per lanciare la sfida a destra e sinistra. Bertola conferma di essere più che mai in pista: “Ultimamente anche per via della mio bagaglio di esperienza - dichiara l'ex portaborse nella passata legislatura - qualcuno mi considera un candidato potenziale. Avendo ancora un mandato a disposizione, lo vorrei fare in Consiglio regionale. Ma prima si compongono le liste, poi si pensa al presidente, e il nome lo deciderà Rousseau”.

Nel gruppo regionale sono candidabili, oltre alla stessa Frediani, anche Federico Valetti e Mauro Campo, mentre Paolo Mighetti e Gianpaolo Andrissi sono al secondo mandato, così come Davide Bono. Ma se quest’ultimo ha collezionato due legislature a Palazzo Lascaris, sempre da candidato presidente, l’acquese Mighetti si ritrova tagliato fuori poiché prima della sua esperienza in via Alfieri è stato per un anno nel Consiglio comunale di Cavatore Monferrato, mentre il novarese Andrissi ha alle spalle un mandato da consigliere in un comune lombardo. “Difficilmente interrompo le cose che faccio - afferma in proposito Frediani - abbiamo ancora delle cose in sospeso, se riuscissimo a governare sarebbe il coronamento dell'attività fatta in questi anni, nei quali credo abbiamo lavorato bene. Avere persone che hanno fatto esperienza è un valore aggiunto". Nel novero dei papabili c’è poi la pattuglia dei consiglieri comunali uscenti, in scadenza proprio nel 2019. E ancora i parlamentari, come il No Tav valsusino Marco Scibona e il vercellese Mirko Busto che non sono stati rieletti.