CINQUE CERCHI

Siluro Lega contro Appendino

Alleati a Roma nemici a Torino. Il capogruppo in Sala Rossa Ricca annuncia ostruzionismo contro le mancate comunicazioni della sindaca sulle Olimpiadi: "Bloccheremo i lavori del Consiglio". E il governatore lombardo Fontana sbeffeggia i Giochi della Mole

Alleati a Roma, divisi a Torino. La Lega lancia il suo siluro contro la sindaca grillina Chiara Appendino dopo il dietrofront sul tridente olimpico e la dichiarata indisponibilità a discutere della questione in Consiglio comunale. Il capogruppo del Carroccio Fabrizio Ricca ha deciso di andare allo scontro: cinquecento emendamenti alle delibere in discussione per bloccare l'aula “finché la sindaca non darà delle spiegazioni rispetto alla sua marcia indietro sulle Olimpiadi”. È la rappresaglia annunciata dopo l’attacco del Movimento 5 stelle al sottosegretario Giancarlo Giorgetti (uomo forte della Lega nell'esecutivo Conte) per la scelta di puntare su un tridente formato da Milano, Torino e Cortina. Un ostruzionismo orchestrato in risposta alle mancate comunicazione di Appendino sulla strategia adottata dall’amministrazione sulla possibilità di organizzare i Giochi invernali del 2026. “Bloccheremo i lavori del Consiglio a oltranza – annuncia Ricca – finché la prima cittadina non dirà ai torinesi, in aula e non sui social, quali siano le sue reali intenzioni”.

L’indisponibilità a un confronto con l’aula era stata recapitata dai rappresentanti pentastellati, la settimana scorsa, in conferenza dei capigruppo a fronte della richiesta del Pd di un chiarimento ufficiale: “Quello che aveva da dire la sindaca lo ha dichiarato in un post su facebook” è stata la risposta dei Cinquestelle alle opposizioni. Di qui la decisione di alzare il tiro. “Capiamo la difficoltà di Appendino nel parlare davanti alla sua maggioranza che ha idee diverse sulle Olimpiadi – prosegue Ricca – ma se non ha il coraggio di affrontare le sue responsabilità, allora cambi mestiere” perché “i problemi all’interno del suo gruppo non possono penalizzare i torinesi e le montagne olimpiche”.

Un braccio di ferro che ricalca quello andato in scena nei giorni scorsi tra esponenti nazionali, a partire dal ministro Danilo Toninelli che proprio durante la sua visita a Torino ha ribadito la posizione dei grillini di governo, secondo cui il dossier del capoluogo piemontese è il migliore e l’unico sostenibile da un punto di vista economico e ambientale. Anzi, il tridente è, a detta del titolare dei Trasporti, "una idea caoitica". Infine, i sospetti sul sottosegretario Giancarlo Giorgetti, accusato neppure troppo velatamente di mettere i bastoni tra le ruote al M5s e di giocare di sponda con i governatori del suo partito.

Da Milano, intanto, torna a intervenire sul tema anche il governatore leghista della Lombardia Attilio Fontana: “Noi siamo favorevoli al fatto che l’Italia non perda questa grande occasione. Se Torino se la caverà per conto suo, viva Torino” ha commentato la proposta di una candidatura unica del capoluogo piemontese avanzata dal ministro alle Infrastrutture. “Siamo a favore del fatto che il nostro Paese possa ospitare i Giochi. Torino è ancora in Italia quindi ci va benissimo”, ma a condizione che i costi siano a suo carico in modo “integrale”.

Un cambio dei toni dopo gli appelli al ripensamento rivolti alla Appendino da presidente del Veneto Luca Zaia e dal presidente del Coni Giovanni Malagò. Il segnale di come, sull’argomento, la tensione sia sempre più alta. Intanto è stata convocata per le 18, al termine della seduta del Consiglio, una riunione di maggioranza cui dovrebbe partecipare anche la sindaca in cui la patata bollente olimpica tornerà al centro della discussione.

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