ECONOMIA & LAVORO

Senza stipendio né cassa, 130 lavoratori da 4 mesi per strada

Sempre più critica la situazione di Comital e Lamalù, le due aziende del Torinese dichiarate fallite. Il ministro Di Maio aveva promesso un intervento per ripristinare gli ammortizzatori sociali e anche di potenziali acquirenti non vi è traccia

“Nessun passo in avanti” e sulla vicenda Comital-Lamalù si allungano ombre a dir poco preoccupanti. È quanto emerso dall’incontro di stamani presso l’assessorato regionale al Lavoro. In questa fase non ci sono strumenti per garantire un sostegno ai 130 lavoratori delle due aziende fallite a giugno, che da quasi 4 mesi non ricevono lo stipendio né la cassa integrazione. La riunione tecnica dell’altro ieri tra i curatori fallimentari e il Mise non ha portato alcun risultato, così come dopo che il bando è andato deserto non si hanno traccia di potenziali acquirenti. Per questa ragione il sindacato ha chiesto alla Regione di richiedere un incontro urgente al ministro Luigi Di Maio che aveva assicurato una soluzione nel decreto su Genova.

“Dopo l’incontro in Regione portiamo a casa ulteriore negatività – spiegano in una nota Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Ciro Di Dato, responsabile territoriale –. Registriamo anche la mancanza di strumenti che la stessa Regione potrebbe utilizzare per sostenere i lavoratori. Continuiamo a ribadire che sono ormai due anni che ai lavoratori si danno aspettative che non hanno avuto seguito, vista anche l’indisponibilità dell’attuale Governo ad accogliere le nostre proposte. Per quanto ci riguarda, persevereremo fino all’ultimo giorno utile, provando a fare tutti i tentativi nelle nostre possibilità. Ci riconoscano fatti concreti, le parole hanno superato il limite”.

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