CINQUE CERCHI

Appendino: "Ho fatto di tutto" (per perdere le Olimpiadi)

La sindaca in Sala Rossa si autoassolve per la Caporetto dei Giochi invernali: "Abbiamo giocato la partita fino in fondo". Ma le opposizioni sottolineano le tare: gestione dilettantesca, divisioni interne alla maggioranza, governo indifferente

“È un peccato che Torino non sia candidata, ma abbiamo giocato la partita fino in fondo”. Si è autoassolta, Chiara Appendino, rispondendo in Consiglio comunale a una interpellanza generale sulla candidatura alle Olimpiadi Invernali del 2026. “Il modello Torino - ha aggiunto la sindaca - era un modello vincente, un modello a cui continuo a credere. Poteva essere un’occasione per il Paese, non cementificando e dimostrando di poter fare un grande evento a basso costo”. Per Appendino “le Olimpiadi possono essere un’occasione, ma i costi devono essere minori delle opportunità. Un’amministrazione seria non può intraprendere un percorso così impegnativo senza avere certezze, della candidatura a tre non sono stati sciolti i nodi. Il modello a tre non era credibile”. Ha ovviamente sorvolato sulla mancanza di sostegno da parte di un governo sulla carta “amico”, con un vicepremier, Luigi Di Maio, addirittura atterrato a Torino per sedare i mal di pancia interni al gruppo grillino e poi volatizzatosi al momento della stretta finale. “Qualcuno - ha proseguito - può pensare sia meglio fare un’Olimpiade con rischi finanziari, diffusa sul territorio, non lo condivido ma lo comprendo e lo rispetto. Noi abbiamo scelto una strada diversa e tentato in tutti i modi di portare avanti questo modello e non abbiamo mai mollato”.

Nessuna colpa da rimproverarsi, insomma. “Il percorso fatto dalla città di Torino - ha detto con ostentata sicumera - è stato coerente fin dall’inizio”. Peccato che fin dalla genesi la candidatura sia sta non solo in balia della contrarietà di una parte della stessa maggioranza grillina della Sala Rossa, ma gestita dalla prima cittadina in maniera a dir poco dilettantesca. Tare evidenziate negli interventi delle opposizioni.

print_icon