GRANDI OPERE

Nosiglia benedice la Tav

Il vescovo di Torino auspica un compromesso che "non distrugga tutto ciò che è stato fatto e porti avanti un progetto che a me sembra ottimo sotto il profilo economico e sociale e di vitalità del nostro territorio". A Torino Di Maio si esibisce nella solita propaganda

Benedetta Torino-Lione. “Io penso che dobbiamo trovare un compromesso, una via di uscita che non distrugga tutto ciò che è stato fatto e porti avanti un progetto che a me sembrava ottimo sotto il profilo economico e sociale e di vitalità del nostro territorio”. È quanto dice, a proposito del dibattito sulla Tav, mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, intervistato da Radio Vaticana. “Sui modi e le forme di attuazione - aggiunge il presule - mi rendo conto che devono essere riviste in modo che mettano al centro sempre il rispetto dell’ambiente, insomma che ci siano valori etici di fondo, altrimenti si rischia di avere una super struttura che non dà vero progresso all’uomo”.

Le parole del presule arrivano proprio mentre il vicepremier grillino Luigi Di Maio, in missione sotto la Mole, si cimenta in acrobazie politiche, tentando di giustificare la propria posizione contraria non ispirata da pregiudizi ideologici – “Noi non siamo contrari all’Alta Velocità come tecnologia o come infrastruttura, siamo contrari alla Torino-Lione” –, ha nuovamente messo in discussione la realizzazione della linea internazionale: “La Tav è nel contratto di governo e, come sempre abbiamo detto, non ha senso che il governo vada avanti. Io sono molto leale, rispetto gli impegni con i cittadini. Posso dire a chi protesta che stiamo mantenendo una promessa. Siamo stati eletti in Regione dicendo che la Tav non andava bene, è stata eletta Chiara Appendino dicendo la stessa cosa e siamo andati al governo prendendo il 33% ripetendolo ancora”. Anzi, riproponendo la solita argomentazione sullo storno di investimenti destinati al supertreno, il capo M5s ha dapprima rubricato a “fraintendimenti” la levata di scudi del mondo delle imprese piemontesi e poi assicurato che “i soldi che risparmieremo verranno reinvestiti nel territorio per la metro, in nuovi sistemi di mobilità, in nuove infrastrutture cittadine. Non è che stiamo perdendo gli investimenti”.

Argomentazioni smontate dal presidente della Regione Sergio Chiamparino secondo il quale è “propaganda pura” pensare di spostare i fondi per la Torino-Lione sulla linea 2 della metropolitana di Torino. “C’è un finanziamento europeo per quell’opera, non sono soldi mutuabili da altre parti – aggiunge il governatore – basta contrapporre il trasporto locale con le grandi opere”. Insomma, “ognuno si fa la Tav che gli piace e guarda ai propri elettori, non si fa così – conclude Chiamparino –. Bisogna guardare al Paese e non al proprio orticello. Ho visto di Maio che brindava a Marcianise. Sono contento, magari un giorno o l’altro verà a brindare al primo Frecciarossa sulla Torino Lione”.

Malintesi, manco per sogno. Al ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico risponde il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli: “Dietro la protesta delle imprese e delle categorie produttive piemontesi e torinesi contro la volontà di bloccare i lavori della Torino-Lione non c’è nessun malinteso ma una sincera preoccupazione per il futuro del nostro territorio”. Di Maio e Toninelli “insieme trovino il tempo di ascoltare il commissario Foietta e i numeri dei dossier che può loro illustrare – prosegue il numero uno degli industriali piemontesi –. Potrebbero trarre indicazioni utili su come spendere soldi per fare le opere non sia sempre da considerare un atto disprezzabile ma possa aiutare a rimettere in moto la nostra economia così affaticata, rafforzando le imprese”.

Definisce “pagliacciate” le parole di Di Maio l’esponente Pd Stefano Esposito: “Il ministro ci spieghi come mai, per fare la linea 2 della metropolitana di Torino, servono i soldi della Tav. Il governo Gentiloni e il ministro Delrio li avevano lasciati – attacca l’ex senatore vicepresidente della Commissione Trasporti nella precedente legislatura e sostenitore della Torino-Lione dalla prima ora –. Di Maio ci risparmi queste pagliacciate con noi non c’era bisogno dei soldi della Tav per fare la metro. E si ricordi che per fare la metro 2 serve il progetto, ma la sua amica Appendino in due anni e mezzo non è neanche riuscita a fare quello preliminare...”.

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