GRANDI OPERE

Salvini tesse l'elogio della Tav: "Eccezionale, vanto dell'Italia"

Il vicepremier a Chiomonte non ha dubbi: il cantiere c'è e non è un campo di grano. Però evita di entrare in collisione con i grillini e rimanda al confronto sui numeri. Dall'altra parte della montagna, la ministra Borne ribadisce: "La Francia è impegnata più che mai"

“Si completi questa incredibile, eccezionale opera pubblica di cui l’Italia dovrebbe avere vanto in giro per il mondo perché di opere così fatte ne ho viste poche”. A tracciare le lodi della Torino-Lione è Matteo Salvini al termine della visita al cantiere di Chiomonte. “Le vostre telecamere dimostrano che il cantiere c’è e non è un campo di grano”, ha detto rivolgendosi ai teleoperatori presenti. “Ci sono in ballo - ha ricordato il vicepremier - 50mila posti di lavoro tra diretti e indiretti e in un momento di crisi economica rinunciarvi e mettere a rischio il lavoro di aziende mi sembra poco sensato. Sono stati investiti oltre 4 miliardi di euro fino ad ora. C’è la volontà di ridisegnare l’opera, di rivederla. Siamo disponibili a metterci intorno a un tavolo ma non è immaginabile che il lavoro fatto fino ad ora sia reso vano. Non è immaginabile che si spendano i soldi degli italiani per tornare in dietro e non finire l’opera. Se fosse così i soldi non sarebbero ben spesi”, ha concluso. “Con la Tav – secondo Salvini – l’ambiente sarà il primo a giovarne: aria più pulita, meno Tir sulla strada, meno co2, e Milano-Lione sarà percorsa in due ore e mezzo”. Quindi “da domani continueremo a fare quello che abbiamo fatto con testardaggine guardando i numeri: basta che siano numeri oggettivi”.

E se il leader della Lega è apparso, sul piano politico, un perfetto cerchiobottista, deciso nel rivendicare l’utilità della Tav ma nello stesso tempo attento a non urtare troppo i partner grillini di governo, sono stati gli esponenti dei Cinquestelle a sparare a zero: “Oggi Salvini non è andato a vedere il cantiere del Tav, ma solo un buco di 5 metri che serviva per studiare la fattibilità dell’opera. Cosa staremmo fermando dunque? Cosa crede di aver visto Salvini? L’unica cosa davvero importante in questa fase è definire se l’opera sia utile e sostenibile dal punto di vista economico e ambientale, che è quello che stiamo verificando con grande senso di responsabilità”. Un controcanto volto a rintuzzare le dichiarazioni dell'alleato di Governo: “Basta con le fake news, il cantiere per la Tav non esiste”, afferma il portavoce piemontese del Movimento 5 Stelle Luca Carabetta, “quindi non stiamo bloccando niente”. Insomma, la manfrina con le rispettive parti in commedia pare continuare.

Diversa la situazione sull’altro lato. “La Francia è veramente impegnata in questo progetto. È più di un progetto, è una realizzazione”, ha detto la ministra francese dei Trasporti, Elisabeth Borne, visitando il cantiere del tunnel di base a Saint-Martin-la-Porte, quasi in contemporanea alla missione di Salvini in Valsusa. Per i media francesi, Borne si è detta “fiduciosa” sulla decisione del governo italiano, che ha ricevuto un’analisi dei costi benefici, non ancora condivisa con Parigi. Borne ha rifiutato di indicare tempi e scadenze. Ha solo ricordato che bisogna rispettare il calendario per non perdere i finanziamenti Ue. “La Tav non va fermata e la Francia ha già speso moltissimo per farla. Abbiamo investito cifre davvero ingenti e vogliamo concludere l’opera”. La Torino-Lione deve “arrivare fino in fondo”, ha ribadito l’esponente di governo dell’Eliseo, insistendo sulla “chiara posizione della Francia” per il proseguimento dei lavori. Visitando il cantiere in Savoia, la ministra ha ricordato il trattato internazionale ratificato durante l’ultimo summit franco-italiano, in occasione del quale i due Paesi hanno sancito il loro “impegno” a realizzare il progetto. “Per realizzare questo tunnel franco-italiano - ha avvertito - bisogna essere in due”.

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