TRAFFICO & POLITICA

Nuova Ztl, Appendino tira dritto

Dal 2020 si potrà accedere all’area allargata del centro di Torino solo pagando. Lapietra vince il braccio di ferro con il collega Sacco. Scontata la reazione negativa dei commercianti. E la politica soffia sul fuoco. Lo Russo (Pd): "Provvedimento scellerato"

È stato presentato questa mattina, a Palazzo Civico, il progetto “Torino Centro Aperto”, con il quale saranno rivisti profondamente i criteri di ingresso nella Ztl centrale a Torino. Il piano, del quale è stata approvata oggi in giunta la delibera con le linee guida, prevede che dal lunedì al venerdì l’ingresso nel cuore di Torino non sia più dalle 7,30 alle 10,30, bensì dalle 7,30 alle 19,30, con un pagamento obbligatorio. Cioè: chi entrerà nella Ztl dovrà sborsare l’equivalente di due ore di sosta nelle strisce blu, cui poi avrà diritto. Se non lo farà, sarà multato. La cifra cambierà a seconda di quanto inquina il veicolo: per le auto elettriche la sosta sarà gratuita; per le altre avrà un costo di 5 euro. Presenti, oggi, la sindaca Chiara Appendino, l’assessora alla viabilità, Maria Lapietra, e il consigliere comunale Roberto Malanca.

“Contiamo di far partire il provvedimento il primo gennaio del 2020” ha detto la prima cittadina. Non ci sarà più bisogno, dunque, di un apposito permesso per entrare nella Ztl. “Non vi nego che sono emozionata – ha detto l’assessora Lapietra che per portare a casa il provvedimento ha vinto un lungo braccio di ferro con il collega al Commercio Alberto Sacco –. Stiamo modificando un progetto che risale al 1996, che non funziona più. In questi anni il centro è diventato meno vivibile. E gli uffici stanno chiudendo. Oggi ci sono auto che aspettano che i varchi aprano alle 10,30. Ma nel resto della giornata c’è traffico di attraversamento in centro città, che noi vogliamo eliminare”.

Il primo a parlare di road pricing, cioè di un pedaggio da far pagare a chi entra nel centro di Torino, era stato, durante la scorsa consiliatura, il compianto Alberto Musy che aveva ipotizzato di utilizzare i proventi per finanziare la linea 2 della metropolitana. Un testimone poi raccolto dal radicale Silvio Viale.

“Vogliamo eliminare il traffico che non porta alcun valore aggiunto al centro città - aggiunge Appendino -. È un cambiamento complesso: è inevitabile che si creino preoccupazioni e perplessità. Ma la città ha la responsabilità di guardare ai prossimi 5-10 anni. Nessuno vuole danneggiare il commercio. Per i residenti non cambierà assolutamente nulla. Anzi ci sarà maggiore vivibilità”.

Scontata la protesta dei rappresentanti dei commercianti, presenti in conferenza stampa. Maria Luisa Coppa, presidente territoriale di Ascom: “Questa estensione della Ztl altro non è che una scatola vuota, al cui interno possono nascondersi diversi tranelli molto pericolosi per i negozianti. Non si parla di come far crescere il centro. Eppure la sofferenza del commercio è sotto gli occhi di tutti. Perché chiamarla "Torino Centro Aperto", se poi altro non è che un'estensione dell'orario dell'attuale Ztl?”. Giancarlo Banchieri, presidente di zona di Confesercenti: “Il tema è regolarizzare la sosta? Benissimo: ci sono vigili e ausiliari del traffico che possono intervenire in questo senso. Oppure si vuole migliorare l’ambiente? A me risulta che le vie del centro siano le meno trafficate dalla città. Quindi non vedo benefici”. Anche la politica soffia sul fuoco con il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo che definisce il provvedimento “scellerato, vessatorio, unicamente mirato a fare cassa che avrà effetti devastanti su un commercio di prossimità che in molte aree del centro è già in grande difficoltà”.

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