SOTTOGOVERNO

Cavallera luce & gas

L'ex assessore berlusconiano punta alla presidenza di Amag, multiutility alessandrina, per coronare la lunga carriera politica. La Lega si mette di traverso: "Quel posto spetta a noi". Ma chi lo conosce bene sa che non mollerà l'osso

Ugo tutto acqua, luce e gas. Se di elettricità si è occupato, sia pure nei rarissimi lassi di tempo lasciati liberi dall’infinita carriera politica, quale dipendente dell’Enel, acquedotti e reti del gas potrebbero essere nell’immediato futuro dell’evergreen Cavallera.

Il Cardinale Azzurro, cresciuto nei seminari della Dc di cui diventerà una delle figure politicamente più longeve grazie alla conversione al Verbo di Silvio Berlusconi, avrebbe messo gli occhi, in attesa di fare rapidamente altrettanto con le terga, sulla poltrona di presidente del Gruppo Amag, la multiutility alessandrina guidata nel periodo in cui è stata sindaco la piddina Rita Rossa, da un fedelissimo di Piero Fassino, ovvero Stefano De Capitani. Quest’ultimo, con un passato al vertice del Csi, cambiato il vento a Palazzo Rosso con la vittoria del centrodestra, in pieno rispetto dello spoil system, aveva rassegnato le dimissioni lasciando il suo posto a Paolo Arrobbio, ex alto dirigente della Banca Popolare di Novara in quota Lega.

Tra poco meno di due mesi, con l’approvazione del bilancio, il cda della multiutility decadrà e così il mandato breve di Arrobbio. Occasione ghiotta e come tale impossibile da non annusare per l’ex vicepresidente della Regione, consigliere a Palazzo Lascaris per numerose legislature, che ha mancato l’ambìto scranno parlamentare alle politiche dello scorso anno.

Settantaquattro primavere e un autunno della politica (e non di meno, degli incarichi) che non pare mai arrivare per il Cardinale Azzurro col sorriso da Don Camillo e quei buoni rapporti tenuti con i vari Peppone che si sono susseguiti nella provincia dove lui è sempre rimasto al suo posto, cambiandolo casomai nel caso se ne presentasse uno migliore.

Adesso c’è quello al vertice del Gruppo Amag, mica la presidenza della bocciofila o di Villa Arzilla. Solo che c’è anche il partito di Matteo Salvini, che ad Alessandria ha il sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e i numeri per poter alzare l’indice e farlo muovere a destra e sinistra come a dire: no, quell’incarico spetta a uno dei nostri. Il patto prevede, semmai, che a Forza Italia spetti indicare l’amministratore delegato, ruolo attualmente ancora ricoperto da Mauro Bressan, area Pd vicino alla Rossa, il quale tuttavia avrebbe già impostato il navigatore dell’auto verso la direzione di una importante azienda privata (fornitrice del pubblico) nel settore dei servizi e della ristorazione. Ma quel posto che si libererà presto sembra non piacere a Cavallera o forse non è proprio confacente al suo standing e alle sue attitudini. Da qui la proposta alla Lega di invertire le poltrone. E anche in questo caso l’indice è tornato a muoversi.

Il Comune di Alessandria detentore di quasi tutto il pacchetto delle quote del Gruppo, eccetto una piccola parte in capo ad Acqui Terme, sta predisponendo il bando per il nuovo Cda e per il direttore generale. Chi conosce bene “zio Ugo”, come lo chiamano i più giovani tra gli azzurri (ovvero quasi tutti), non solo scommette che il suo nome ci sarà, ma che fare di tutto prima di chiudere acqua, luce e gas.

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