BOTTA E RISPOSTA

Conte gela Chiamparino: "No al referendum sulla Tav"

Il premier taglia corto e prova a chiudere la questione dopo la richiesta del governatore piemontese di consultare i cittadini sulla Torino-Lione. La replica del governatore. Ora la parola passa a Salvini. La Francia annuncia: "Già spesi 400 milioni"

Neanche il tempo di annunciare l’invio della lettera al ministro dell'Interno Matteo Salvini che Giuseppe Conte gela Sergio Chiamparino: “Non mi ha mai chiamato e il referendum sul Tav non è previsto - afferma il presidente del Consiglio rispondendo ai cronisti nel cantiere della statale Agrigento-Caltanissetta -. Non ci sono gli strumenti giuridici, se qualcuno li dovesse introdurre ben venga ma non è all’ordine del giorno”. Una replica secca, sprezzante, che conferma le voci secondo cui nell’esecutivo l’ordine è di andare oltre ed evitare di continuare a farsi logorare da un dibattito che vede i due azionisti – Movimento 5 stelle e Lega – su fronti contrapposti. Il tentativo di sottrarsi alle polemiche ad alta velocità che hanno contraddistinto questi giorni è testimoniato anche dalle parole di Luigi Di Maio: “Salvini dice che noi non vogliamo le opere? Non è vero ma non voglio commentare, siamo alleati di governo ed entrambi vogliamo che il governo vada avanti. E andrà avanti. Quello che chiedo è basta attacchi, basta attacchi gratuiti al M5s, pensiamo a lavorare per il Paese”.

Non tarda la replica di Chiamparino il quale, in attesa di un riscontro da Salvini, spiega come tecnicamente la richiesta non sia per un referendum ma per una consultazione, così come prevista dallo statuto della Regione: “Mi permetto di ricordare al presidente del Consiglio che non ho mai chiesto un referendum sulla Tav, ma una consultazione popolare che riguarda i cittadini del Piemonte e che è prevista dallo statuto regionale, che la consente per interrogare i cittadini su un tema specifico. Si può quindi svolgere sulla Tav. Al ministro Salvini abbiamo chiesto di poterla celebrare in concomitanza con le elezioni del 26 maggio, il che ci permetterebbe di risparmiare una cifra considerevole e di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. Voglio anche precisare che non ho mai telefonato al presidente Conte, non mi permetterei di disturbarlo, ma ho inviato una lettera lo scorso 5 ottobre sul tema delle infrastrutture in Piemonte. Da allora non ho mai ricevuto il minimo riscontro, così  come del resto dal ministro Toninelli, cui avevo già scritto sullo stesso tema il 5 giugno 2018”.

Intanto la Francia annuncia all'Ansa di aver "versato dall'inizio dei lavori circa 400 milioni di euro" e "per il 2019 sono oggi disponibili ulteriori 55 milioni per la parte francese, in attesa di eventuali aggiunte che sarebbero necessarie in funzione del lancio effettivo dei bandi". "Il finanziamento della parte francese alla sezione transfrontaliera si svolge in modo trasparente con una perfetta informazione di tutte le parti: è garantito ogni anno tramite convenzioni di finanziamento tra lo Stato francese e Telt".