LA SACRA RUOTA

"Fca guarda al futuro" dice Elkann, ma per ora inaugura un museo

Nell'area dell'ex Officina 81 di Mirafiori il nipote dell'Avvocato apre un'esposizione dei modelli che hanno fatto la storia ultra secolare della Fiat. Tutto molto bello, ma Torino e il Paese attendono il rilancio produttivo. Le incognite sul gruppo

Inizio d'anno difficile per Fca: le immatricolazioni, nel solo mese di marzo, sono scese del 19,3%, e anche oggi il risveglio per il gruppo è pesante, con il titolo che a Piazza Affari è tra i più deboli della giornata, in calo di un punto percentuale. Inoltre, Fiat Chrysler Automobiles fa molto peggio del mercato in generale – che registra un calo del 9,6% rispetto al 2018: i volumi immatricolati in questo primo trimestre 2019 ammontano a 537.289 unità, cioè il 6,5% in menorispetto ai volumi dello stesso periodo del 2018, mentre a marzo sono state iscritte ai registri 48.000 vetture, in ribasso del 19,3% rispetto allo stesso mese del 2018. Quindi, la quota di mercato cala dal 27,8% al 24,8%.

In questo quadro di forte incertezza le possibili trattative che coinvolgono Fiat Chrysler sembrano essere smentite – o quantomeno momentaneamente messe in stand by – dallo stesso John Elkann, nonostante le voci circolate nelle ultime settimane che volevano Fca vicina a un accordo prima con Psa, poi con Renault. Guardando al futuro, con un occhio però allo specchietto retrovisore, almeno così pare seguendo l’ultima iniziativa promossa dal Lingotto, l'inaugurazione del nuovo Heritage Hub.

“Nei primi vent’anni della nascente industria dell’auto furono fondate in Italia oltre cento fabbriche di automobili di cui 47 solo a Torino. Oggi quello spirito coraggioso e visionario, che è evidente in questo luogo e che è vivo in ogni parte della nostra azienda, continua a guidarci e ci permette di affrontare con entusiasmo questo nuovo periodo di cambiamento” ha affermato Elkann, inaugurando questa mattina a Torino, nel cuore di Mirafiori, il nuovo Heritage Hub, uno spazio espositivo dedicato alle auto  che hanno fatto la storia del gruppo. L’Officina 81, nata nel 1963, si trasforma in uno spazio espositivo ibrido, un po’ museo, un po’ archivio, un po’ vetrina in cui si rimettono a posto le auto d’epoca per i collezionisti. In 15mila metri quadrati i visitatori ripercorrono i 120 anni di storia della casa automobilistica attraverso 250 modelli d’auto tra i più iconici di Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth.

“L’idea di creare un Heritage Hub vuol dire proseguire un disegno molto più ampio, avviato nel 2005, per riqualificare il comprensorio di Mirafiori”, ha spiegato il nipote dell’Avvocato, sottolineando che si tratta “di un progetto di lungo respiro che, tra i primi interventi, ha visto nascere il Motor Village, un centro dedicato al mondo dell’auto ma anche un centro aperto a tutti e soprattutto ai nostri clienti. Fu un atto importante, anche dal punto di vista simbolico, perché venne abbattuto un muro che per anni aveva diviso la fabbrica dalla città, all’altezza della porta zero”.

Il padiglione scelto per l’Heritage hub si trova in un’area dove “non c’erano più attività da decenni e ora, invece, è sorto un quartiere direzionale di vitale importanza, grazie ai lavori di recupero delle strutture industriali. Negli anni, abbiamo concentrato qui il nuovo centro stile, le sedi dell’Abarth e di Cnh Industrial, e poi tutte le attività amministrative, informatiche e di accounting, trasferite qui a fianco, nell’Officina 82”. Con le auto esposte “quello che a noi interessa evidenziare è la forza del pensiero che ci sta dietro, la capacità di creare e innovare, di generare idee e inventare cose diverse”, ha continuato il presidente di Fca, ricordando che “sono tutte inventate qui, a Torino, dai nostri marchi”. Le vetture in esposizione “raccontano una storia di persone e di conoscenze che è il nostro patrimonio di maggior valore, oltre che la migliore garanzia per continuare a costruire il nostro futuro”, ha proseguito Elkann, aggiungendo che “al di la” dell’apertura straordinaria del 12 aprile, in occasione di Archivissima, ci stiamo organizzando per aprire l’Heritage hub al pubblico in via permanente. È un modo per offrire un’occasione in più agli appassionati di automobili e agli estimatori del pensiero innovativo made in Torino. Credo che l’Heritage hub rappresenti bene come si sta sviluppando Fca”, ha concluso. Certo, torinesi e italiani più che un bel museo vorrebbero concretizzarsi gli impegni sulla produzione di nuovi modelli in grado di far riprendere i lavori agli stabilimenti. A partire dalla scommessa sull’auto elettrica.

Un futuro con i piedi nel passato, insomma. Ma nessuna intenzione di abbandonare, almeno questa è l’intenzione dichiarata. “In questa nuova ed entusiasmante era, noi e Fca siamo determinati ad avere un ruolo attivo e ambizioso – si legge all’interno di una lettera inviata dal presidente e amministratore delegato di Exor, agli azionisti della holding di proprietà della famiglia Agnelli –. Per oltre un secolo siamo stati la stabilità per Fiat e più di recente per Fca. La nostra permanenza nel capitale di Fca ha dato ai suoi leader che si sono susseguiti nel tempo la libertà di pianificare lo sviluppo a lungo termine, piuttosto che dover reagire alle pressioni quotidiane”.

Da quanto si evince, l’intenzione di John Elkann è quella di continuare a mantenere un ruolo attivo e predominante all’interno del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles: in sostanza, Fca non è in vendita, e all’interno di una eventuale e futura alleanza – cosa possibile, visto che il presidente di Ferrari non ha smentito di aver ricevuto proposte di partnership – la famiglia Agnelli vuole continuare a giocare in prima linea: “Questo approccio e questa mentalità rimangono per noi rilevanti oggi come sempre – è scritto in un altro passaggio – così come sono invariati anche il nostro impegno nei confronti del Gruppo Fca e la nostra volontà di essere parte del suo futuro coraggioso e redditizio”.

print_icon