LA NUOVA REGIONE

Spunta Allasia per la Sanità

L'ex parlamentare, di professione elettricista, entra in gioco per l'assessorato più importante della Regione Piemonte. In flessione le quotazioni del medico Stecco. Tensioni tra gli alleati per i due posti chiesti da Fratelli d'Italia

Tra scazzi al suo interno e mazzi di carte da cui tirare fuori i nomi, la Lega fa precipiare le quotazioni di Alessandro Stecco alla Sanità come per il medico vercellese fosse il ’29 a Wall Street. Nulla è ancora definitivo e quindi neppure l’uscita di scena di colui che fino a ieri era dato tra i più certi nella squadra di Alberto Cirio, ma a suffragare questa bocciatura, frutto come si diceva di spinte e controspinte all’interno del Carroccio piemontese, ci sarebbe già la concreta ipotesi di affidare l’assessorato di corso Regina a Stefano Allasia.

L’arrivo dell’elettricista torinese, leghista di lunga militanza e con tre legislature alla Camera nel curriculum, ha fatto balzare sulla sedia più d’uno. Per settimane, infatti, la Lega aveva marcato la differenza con il passato di altre amministrazioni regionali, proprio sul fatto che Stecco è un medico. Invece, a quanto pare, si ripresenterà lo schema già visto con Sergio Chiamparino, che prima ancora di nominare Antonio Saitta alla guida dell'assessorato, aveva individuato il super manager Fulvio Moirano. Mutatis mutandis, la Lega, o più precisamente il segretario regionale Riccardo Molinari, avrebbe individuato (forse anche consigliato dal padre medico e figura di rilievo in ambienti che contano nell’Alessandria della sanità) in Nicola Giorgione il Moirano dell’era Cirio. L’abogado alessandrino che oggi ha incontrato il governatore, da giorni ha l’ex direttore generale di numerose aziende sanitare, tra cui quella ospedaliera di Alessandria, quale figura forte cui non solo far presidiare corso Regina, ma a cui affidare quelle riforme che il centrodestra, e in particolare il Carroccio, hanno annunciato per porre rimedio a quanto fatto proprio da Moirano e Saitta, soprattutto sul fronte ospedaliero.

Il ritorno di Giorgione, escluso dai vertici aziendali dopo l’ultima tornata di nomine e attualmente con un ruolo direttivo al San Giovanni Bosco, avrebbe anche un significato di revanche per lui e per quelli come lui che erano stati tagliati fuori all’epoca in cui hanno imperversato i Moirano boys (e girls). Nel caso di Stecco assessore si troverebbero a convivere due camici bianchi al vertice politico e operativo di corso Regina con un alto rischio di frizioni. E chissà che non sia questo uno dei motivi che ha portato Molinari a virare verso un politico “puro” (ovvero uno che con la Sanità non ha mai avuto a che fare) come Allasia. Sempre che questa sia la soluzione definitiva, il che non è affatto detto conoscendo il pensiero labile del luogotenente di Salvini.

Nel caso questo schema venga confermato, per la Lega si risolverebbe l’impasse per la presidenza del Consiglio regionale che lasciata libera da Allasia andrebbe al pretendente Fabrizio Ricca, attuale capogruppo in Sala Rossa. Dagli ultimi incontri sarebbe inoltre emersa la sostanziale conferma dei tre assessori esterni nei nomi dell’azzurro astigiano Marco Gabusi e dei due leghisti Matteo Marnati, capogruppo a Palazzo Cabrino a Novara e dell’alessandrina Vittoria Poggio, apporto femminile per comporre quella quadretta di donne in giunta onde evitare accuse di eccessivo maschilismo e non di meno possibili grane e ricorsi.

La guida del gruppo leghista in via Alfieri pare opzionata per Alberto Preioni, mentre restando nella provincia del segretario regionale nel caso non entrasse in giunta Daniele Poggio, che Molinari da tempo ha indicato come il titolare dell’Agricoltura, potrebbe aprirsi uno spazio per Marco Protopapa.

Ore di trattative anche dalle parti di Forza Italia dove, per adesso, i posti in giunta assegnati sono tre. Oltre all’esterno Gabusi, in squadra ci sarà il suo collega presidente di Provincia, Carlo Riva Vercellotti, destinato al Bilancio. Due nomi dati per certi anche se nelle ultime ore non sono mancati segnali di nervosismo: qualche perplessità sul vercellese è arrivata dal parlamentare biellese Roberto Pella. Arie non proprio favorevole per Gabusi spirerebbero anche da quel che resta del partito a Novara (con un acciaccato Diego Sozzani), così come pure dall’Alessandrino. E poi nella corsa al posto in giunta c’è anche Andrea Tronzano, sostenuto dalla coppia parlamentare Claudia Porchietto e Carlo Giacometto. Su questi dubbi e queste manovre tra berluscones probabilmente si farà chiarezza nell’esecutivo regionale di lunedì.

Non va meglio, quanto a corse e rincorse, tra i Fratelli d’Italia. Loro continuano a chiedere due posti, ma la Lega ha già detto di non guardare ai suoi: sette sono e sette restano, citofonare Forza Italia. È inutile suonare (anche) lì, non aprirà nessuno. E così, dovendo ragionare su un solo posto la questione si fa ancora più spinosa: Guido Crosetto vorrebbe in giunta il cuneese Paolo Bongioanni (gradito anche a Cirio), Giorgia Meloni avrebbe un occhio di riguardo per Elena Chiorino, la deputata Augusta Montaruli spinge per Maurizio Marrone, mentre nessun padrinaggio si segnala per Roberto Rosso, nei confronti del quale sarebbe tuttavia partita un’autorevole moral suasion con la prospettiva di un posto sicuro in Parlamento alla prossima tornata. Basterà per convincere l’ex sottosegretario e più volte deputato ad abbandonare le sue mire su un posto in giunta? Comunque in queste ore e in questi giorni di alta tensione a tenere tra i denti (o dietro la schiena) i coltelli non sono solo i Fratelli.

print_icon