LA NUOVA REGIONE

Marrone glacé, Rosso assessore

Nella guerra "fratricida" interna al partito della Meloni la spunta l'ex sottosegretario berlusconiano. Deleghe a varie ed eventuali. Nella Lega entra in giunta Ricca (alla Sicurezza) mentre Allasia va a presiedere il Consiglio. Cultura alla vice Poggio

In Fratelli d’Italia se ne vedono di tutti i colori, fino all’ultimo. Alla conclusione di una giornata piuttosto convulsa è il Rosso, inteso come Roberto, ex parlamentare e sottosegretario berlusconiano, di recente convertito al verbo sovranista, a mandare in bianco il Marrone, al secolo Maurizio, figura storica della destra torinese, aggiudicandosi, in un duello tra fratelli coltelli, il secondo posto nella giunta regionale di Alberto Cirio. Non propriamente deleghe di peso, quelle assegnate al politico di Trino ancora consigliere a Torino: Rapporti tra Giunta e Consiglio, Beni ambientali, Cooperazione internazionale, Affari legali. Uno strapuntino, anche se verrà venduto come la nascita di una sorta di sottosegretariato alla Presidenza con compiti di raccordo tra esecutivo e assemblea di via Alfieri e di accompagnamento dei processi legislativi.

A sbloccare la situazione pare sia arrivato l’intervento decisivo direttamente di Giorgia Meloni, la quale ha dato il via libera a Rosso ma a un solo patto: “Alle prossime politiche scordati di dimetterti e candidarti per il parlamento”. Condizione che l’ex numero due della giunta Cota pare abbia accettato, ottenendo il definitivo semaforo verde. Dopotutto è stato lui a battere tutti sulle preferenze, compreso Marrone che Cirio avrebbe voluto al punto da mettere in palio per lui la casella del Bilancio. Saltato definitivamente l'ingresso del cunesse Paolo Bongioanni che la lobby della Granda avrebbe visto tanto bene a occuparsi di Sport. Tutto sommato un buon risultato, quello ottenuto dal coordinatore piemontese Fabrizio Comba, che può vantarsi di aver messo nel sacco gli alleati: dopo aver accettato un compromesso al ribasso, fingendo di accontentarsi di un solo assessore pur di strappare due posti nel listino, alla fine ha raddoppiato pure la presenza in giunta.

A questo il mosaico dovrebbe comporsi abbastanza facilmente: l’azzurro Andrea Tronzano, oltre alle Attività produttive ottiene il Bilancio, il Patrimonio e il Personale, mentre nella Lega Fabrizio Ricca entra nell’esecutivo con le deleghe a Sport, Giovani, Polizia locale e Sicurezza, lasciando al collega torinese Stefano Allasia lo scranno più alto di Palazzo Lascaris, alla guida del Consiglio regionale.

Confermate tutte le altre caselle. La Lega ottiene anche la Sanità con il cuneese Luigi Genesio Icardi, il Commercio e Turismo con la negoziante alessandrina Vittoria Poggio (che oltre la vicepresidenza avrà pure la Cultura), l’Agricoltura con l’alessandrino Marco Protopapa, l’Urbanistica, Parchi e Montagna con l’astigiano Fabio Carosso, l’Ambiente e l’Innovazione con il novarese Matteo Marnati e il Welfare con la biellese Chiara Caucino. L’altro esponente di Forza Italia a entrare in giunta è Marco Gabusi che gestirà Trasporti e Infrastrutture. Fratelli d’Italia, oltre a Rosso, piazza la biellese Elena Chiorino per la quale c’è in serbo il super assessorato a Lavoro, Istruzione e Formazione professionale.

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