LA NUOVA REGIONE

Autonomia, inciampo di Allasia: salta la commissione "leghista"

Dopo l'annuncio con tanto di rullo di tamburi, il presidente di Palazzo Lascaris ha scoperto che l'organismo sarebbe finito nelle mani della minoranza. Retromarcia innescata ed equilibrismi lessicali per nascondere la figuraccia

Indietro tutta sulla commissione che dovrebbe occuparsi dell’autonomia? Il fatto che oggi Alberto Cirio non abbia pronunciato il termine commissione, ma si sia riferito a “gruppi di lavoro” potrebbe significare non solo lo scarso entusiasmo (per usare un eufemismo) da parte del governatore all’iniziativa annunciata nel suo intervento di insediamento dal presidente del Consiglio regionale, il leghista Stefano Allasia.

Dietro ci sarebbe, a quanto pare, un inciampo nel quale sarebbe incorso l’ex deputato del Carroccio forse preso dalla foga di marcare il territorio sul tema-simbolo per il suo partito e la conseguente necessità di uscire da una situazione che potrebbe rivelarsi un boomerang per la Lega pigliatutto in Piemonte. La commissione sull’autonomia, infatti, va ricompresa nel novero di quelle “speciali” e per queste lo statuto prevede inderogabilmente che la presidenza sia appannaggio della minoranza. Insomma la sortita di Allasia, dietro la quale s'intravvede l’intenzione di non lasciare solo nelle mani di Cirio il dossier da ripresentare “recuperando il ritardo rispetto a Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna”, come ribadito dallo stesso presidente del parlamentino di via Alfieri, parrebbe non aver messo in conto quell'obbligo statutario.

Allasia, forse, non aveva considerato di consegnare nelle mani di un consigliere del Pd o dei Cinquestelle (contrari all’autonomia rafforzata e spina nel fianco di Matteo Salvini) quell’organismo annunciato con rulli di tamburi. Basterà annacquare e cercare di far dimenticare quanto detto nel suo esordio? E soprattutto quale sarà l’atteggiamento delle minoranza, in particolare dal gruppo dem favorevole (al contrario del M5s) a una maggiore autonomia, senza arrivare al “vogliamo tutto” proclamato dalla Lega? Chiederanno conto ad Allasia di quel suo annuncio, forse fatto troppo in fretta e con altrettanta fretta nascosto in equilibrismi lessicali?

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