OPERE & OMISSIONI

"Asti-Cuneo tutto ok, via ai lavori": Toninelli dà la sua parola a Cirio

Il ministro assicura il semaforo verde dell'Autorità dei Trasporti. Poi la palla passerà al Cipe. Ottimismo bipartisan in attesa dello sblocco dei cantieri. Scettico il Pd. Gribaudo: "Solo parole, non c'è nessun atto". Il lungo elenco delle opere da finanziare

Il ministro incrocia le dita, il governatore sprizza ottimismo, l’assessore è guardingo, ma sull’Asti-Cuneo pare esserci una schiarita: domani l'Autorità per i Trasporti dovrebbe dare il via libera al sistema tariffario e al Cipe il 24 luglio potrebbe accendersi il semaforo verde per la ripresa dei lavori. La cautela è d'obbligo anche perché non c’è ancora una carta che attesti quel che Danilo Toninelli e Alberto Cirio (accompagnato da Marco Gabusi, titolare della delega ai Trasporti) hanno, di fatto, annunciato uscendo dall’incontro al Mit. “Domani con tutta probabilità ci saranno buone notizie” ha detto il ministro riferendosi proprio al pronunciamento dell'Art. “Il modello che abbiamo creato è molto migliore del precedente, si risparmieranno 120 milioni e con il nuovo sistema tariffario gli utenti della strada pagheranno anche  pedaggi più bassi”. Quasi all’unisono il governatore: “Oggi inauguriamo un nuovo metodo di lavoro tra Regione, ministero e Anas. Il Piemonte non subisce le scelte ma partecipa e i cittadini piemontesi potranno, tramite la Regione, indirizzare i finanziamenti sulle opere che davvero servono a partire”  spiega  Cirio, che auspica l'apertura dei cantieri “entro l’estate”. Un ottimismo che tuttavia cozza con quanto filtra da fonti vicine alla stessa Authority che, nel confermare l'esistenza di un iter ormai avviato, paiono piuttosto scettiche sui tempi indicati dal Mit.

Secondo quanto filtrato dall’incontro – al di là delle dichiarazioni ufficiali – il ministro avrebbe rassicurato circa l’ottenuto via libera da parte dell’Europa. Dal palazzo di Porta Pia assicurano che non è necessaria alcuna autorizzazione preventiva da parte di Bruxelles, mentre resta da capire come verrà affrontato il nodo del diritto di subentro (la quota che il nuovo concessionario deve versare al precedente, in caso di aggiudicazione della concessione) la cui cifra era ritenuta in Europa troppo alta e pertanto in grado di viziare la libera concorrenza e in particolare la partecipazione alle gare, come quella della Torino-Milano, legata all’accordo con il Gruppo Gavio per il completamento dell’Asti-Cuneo, da parte di nuovi aspiranti gestori. “Il ministro ci ha detto che la questione è superata - spiega l’assessore regionale Gabusi – e che si attende più solo il via libera dell’Authority. Siamo fiduciosi, ottimisti, ma guardinghi come insegna l’esperienza negli enti locali – aggiunge l’ex presidente della Provincia di Asti –. Ci auguriamo davvero che la situazione si sblocchi e in fretta”.

Insomma il rischio di trovarsi di fronte all’ennesimo annuncio del ministro grillino, cui fino ad ora non è seguito nulla di concreto, è difficile da escludere. “Ringrazio il ministro e il suo staff per la rapidità e disponibilità con cui ha accolto la nostra richiesta di incontro”, dice Cirio, che è riuscito laddove il suo predecessore inutilmente aveva tentato: riuscire almeno a essere ricevuto dal ministro.

“Ma se il ministro incontra il nuovo presidente del Piemonte per parlare di infrastrutture, uno si aspetta che in caso di buone notizie le annunci a lui in quell’occasione – osserva la deputata cuneese del Pd Chiara Gribaudo –. Invece no: Toninelli incontra Cirio e riesce a dirci soltanto che per Asti-Cuneo ci saranno buone notizie forse domani. Sarà per questo che Cirio non cita la A33 ma parla solo di Anas nella sua nota dopo l’incontro, perché sul ministro Toninulla non fa molto affidamento”. La parlamentare dem affonda l’attacco: “Cirio da eurodeputato, il 5 luglio del 2017, solo due anni fa, festeggiava l'accordo siglato da Delrio per avere le risorse e concludere l'Asti-Cuneo. Spero che oggi abbia approfittato dell'incontro per ricordarlo anche a Toninelli che da un anno fa perdere tempo e denaro a tutto il Piemonte. Le buone notizie non devono arrivare, c'erano già: Toninelli ora può solo riparare ai suoi danni, fare marcia indietro e aprire i cantieri con l'accordo Delrio. Le loro proposte sono peggiorative e hanno bloccato tutto, servono solo a fare favori ai concessionari, se questo è il cambiamento…”. Insomma non resta che aspettare domani, magari incrociando le dita come dice di fare lo stesso ministro.

LE ALTRE OPERE - L’incontro con Toninelli è stato anche l’occasione per Cirio e Gabusi per fare il punto su altre infrastrutture del Piemonte.  Sul tavolo sono stati affrontati i principali nodi della viabilità, con particolare attenzione ad alcune delle opere strategiche già approvate e finanziate, ma attualmente in fase di stallo. Oltre che dell’Asti-Cuneo si è parlato del Colle di Tenda: la Regione ha comunicato di aver avviato un contatto istituzionale con la Regione francese del Paca, al fine di migliorare i rapporti complessivi. Ha ribadito inoltre la necessità che i lavori riprendano, come da nuovo cronoprogramma, a settembre 2019. Da parte sua il Mit ha confermato questa previsione e programmato per il 19 settembre una prima riunione di monitoraggio dell’avanzamento del cantiere.

Per quanto riguarda la Pedemontana, di fronte all’ennesimo blocco della procedura, Cirio e il suo assessore hanno voluto approfondire i reali ostacoli che ne impediscono ancora l’avanzamento, scoprendo che mancano i pareri del ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Nei prossimi giorni è in programma un incontro con i dirigenti dei due dicasteri, anche se il Mit ha comunque confermato gli stanziamenti per l’opera.

Confermata dalle Infrastrutture la disponibilità, già nel 2019, dei 25 milioni necessari alla messa in sicurezza della Statale 33 del Lago Maggiore, mentre per quanto riguarda la metropolitana di Torino, sono confermate le risorse per il completamento della linea 1 e per il progetto di fattibilità della linea 2. Per i nodi ferroviari di Torino e Novara sono certi i 70 milioni di euro stanziati per il tunnel di collegamento Porta Nuova-Porta Susa che consentirà di aumentare la capacità di transito e la velocità del servizio. Nessun rischio anche per i 98 milioni per il nodo di Novara che permetterà di superare le criticità di traffico alla stazione centrale, separando il flusso viaggiatori da quello merci e permettendo per queste ultime un incremento di capacità e prestazioni del servizio.

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