ALTA TENSIONE

Tav, Appendino si mette al riparo: "Avanti con il nostro mandato"

La sindaca prova a derubricare la Torino-Lione a questione nazionale, continua a ripetere che "il dossier è nelle mani di Conte" ma nessuno esclude più una frattura sull'alta velocità. Magari col placet della prima cittadina

“Il Tav è un tema su cui non abbiamo un aspetto decisionale, è in mano al Governo” e “io ho massima fiducia in Giuseppe Conte, nel percorso che ha fatto”. La litania è sempre la stessa, l’obiettivo è tenere il più possibile a riparo la sua amministrazione da eventuali scosse telluriche provocate da un più che probabile via libera definitivo del premier all’alta velocità. Così Chiara Appendino continua a marcare la distanza tra Torino e i processi decisionali, come a dire “non dipende da me”. E ormai neanche da Luigi Di Maio e dal Movimento 5 stelle, giacché il dossier è stato avocato a sé da Conte ed è nelle sue mani che brucia la patata bollente. “Noi, dal canto nostro, oggi dobbiamo concentrarci sui temi che riguardano la vita quotidiana dei torinesi” ha aggiunto Appendino che sull’ipotesi di una frattura all’interno della sua maggioranza, già attraversata da fibrillazioni in serie, spiega: “A oggi è un’ipotesi che non stiamo affrontando, perché Conte non ha ancora sciolto le sue riserve”.

Nessun accenno alla Tav neanche ieri sera durante la riunione di maggioranza, assicurano i diretti interessati, anche se qualche ragionamento ormai al piano nobile di Palazzo Civico si sta facendo. Secondo quanto filtra, infatti, posto che nessuno – sindaca e consiglieri – ha intenzione di andare a casa, non sarebbe da escludere una frattura “concordata” in Sala Rossa tra l’ala dei duri e puri e i legittimi portabandiera della svolta governista del Movimento 5 stelle. Fuori dal gruppo pentastellato ma dentro la maggioranza secondo un’operazione che consentirebbe agli scissionisti di presentarsi con una lista No Tav e bene-comunista alle prossime elezioni amministrative, magari in coalizione con lo stesso Movimento 5 stelle, visto il recente sdoganamento dell’alleanza con altre liste civiche assieme all’introduzione del controverso “mandato zero”. C'è anche chi racconta di manovre sotterranee dell'ex vicesindaco Guido Montanari per farla cadere sul Tav per andare a elezioni anticipato, ma questa appare una soluzione più ardita.

Appendino per il momento continua a lavorare per tenere tutti insieme sotto un unico tetto, tiene Di Maio al riparo da ogni pressione, scarica su Conte aspettative e responsabilità politiche, pur senza in nessun modo calcare troppo la mano. Per evitare di entrare in rotta di collisione con i suoi continua, seppur timidamente, a professarsi No Tav ed esorta i consiglieri di maggioranza a “proseguire nell’ambito del proprio mandato”. Chissà se basterà per evitare una nuova crisi.

print_icon