LA NUOVA REGIONE

La Lega "archivia" Cirio, Sport alla corte di Ricca

L'assessore convoca a palazzo i rappresentanti delle Federazioni e cestina la legge che il governatore aveva predisposto ai tempi della giunta Cota. Incidente diplomatico con il presidente del Coni che è già sulle barricate

Il Piemonte dello sport riparte… dalla Lombardia. Il nuovo assessore Fabrizio Ricca archivia la legge predisposta ormai sei anni fa da Alberto Cirio, ai tempi in cui sedeva tra i banchi della giunta Cota, quando neanche immaginava che nel suo futuro c’erano le stanze al piano nobile di piazza Castello. Ricca, infatti, punta a riformare lo sport regionale prendendo spunto dai cugini lumbard, una legge – ha spiegato ieri ai presidenti delle federazioni sportive piemontesi e degli enti di promozione negli uffici regionali al Rondò della Forca – che “è la migliore tra quelle in circolazione”.

Di fronte al nuovo titolare delle politiche sportive c’erano Gianpaolo Mastromarco, numero uno del basket, Ezio Ferro (volley), il segretario della Federcalcio Roberto Scrofani, già candidato in Regione con i Moderati, Michele Torella, in rappresentanza della scherma, Silvia Bruno del Comitato paralimpico, Patrizia Alfano della Uisp. Una trentina in tutto quelli che hanno risposto alla convocazione, nonostante il tentativo di boicottaggio del presidente del Coni Gianfranco Porqueddu. Come da copione, almeno per chi lo conosce bene, il bizzoso padre padrone di via Giordano Bruno male ha digerito l’essere finito tra i destinatari dell’invito assieme a tutti gli altri presidenti, senza una telefonata preventiva, magari per concordare la data e la sede dell’incontro. Una mancanza di ossequio che l’ha indotto, durante l’ultimo Consiglio del Coni, a chiedere ai suoi di non presentarsi all’appuntamento. Anche in questo Ricca segna una discontinuità con Cirio, il quale, ai tempi in cui occupava gli uffici di via Avogadro, aveva instaurato un ottimo rapporto con Porqueddu, esaltato da attestati di stima, a tratti persino stucchevoli, durante tutti gli appuntamenti pubblici.

Con Ricca, invece, la scintilla non è scoccata e Porqueddu non avrebbe mancato di esternare il proprio disappunto sin dal giorno della sua nomina in giunta, soprattutto dopo che Cirio aveva assicurato, durante l’inaugurazione dell’anno sportivo ad Asti, presente anche Giovanni Malagò, che avrebbe scelto un uomo di sport per quella casella tanto strategica. Non è stato così, Ricca è un dirigente di partito, uomo forte della Lega torinese, che per sua stessa ammissione gioca ogni tanto a calcetto con gli amici e ha come principale scopo quello di “evitare che i bambini passino il loro tempo davanti alla play station”. Proposito nobile, ma gestire lo sport va oltre. Tra gli interventi che si sono susseguiti ieri c’è chi ha fatto notare, per esempio, l’annosa questione dell’impiantistica: da anni la Regione, infatti, non finanzia più il fondo istituito con la legge 93 del 1995 mentre, tanto per fare un esempio, la Lombardia ha stanziato 8 milioni in tre anni, dal 2018 al 2020, per la riqualificazione dei suoi impianti pubblici, mentre la Puglia ha appena varato un piano d’investimenti per il 2019 da 16 milioni. Insomma, allo sport servono quattrini e progetti.

Ricca ha fatto sapere di voler procedere, almeno in questa prima fase, coinvolgendo tutte le federazioni sportive cui manderà la bozza della legge dello sport lombarda per recepire spunti, idee e proposte in attesa di predisporre un proprio testo. Anche su questo è in rotta di collisione con Porqueddu che avrebbe preferito una cabina di regia ristretta. Prossimo incontro per un avanzamento lavori l'11 settembre.

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