Stati Generali Lavoro, per innovare puntare sui giovani

Il mondo produttivo ha bisogno di innovazione e l'innovazione la fanno i giovani: per dare impulso allo sviluppo quindi è fondamentale riuscire a "ingaggiarli". In estrema sintesi, è quanto emerge da un convegno su Innovazione e Sviluppo organizzato oggi all'Unione Industriale di Torino nell'ambito degli Stati Generali del Mondo del Lavoro. Esperti e ricerche, è stato spiegato, rimarcano come il mondo digitalizzato dei nativi digitali abbia abituato i giovani alla gratificazione istantanea. Il problema è che nel mondo del lavoro la gratificazione immediata è rara, e i millenials sono tendenzialmente infelici. Diventa quindi necessario inventare un nuovo modo di lavorare a partire anche da spazi fisici diversi, molto più contaminati fra funzioni di lavoro e non di lavoro, per esempio commerciali e sociali. Gli esperimenti avviati in tal senso all'estero, è stato sottolineato, stanno funzionando. Per la sindaca di Torino Chiara Appendino, intervenuta al convegno, "il tema del lavoro è centrale: dobbiamo infrastrutturarci oggi - sia dal punto di vista materiale sia da quello immateriale - per essere pronti a ciò che sarà domani". "La prima automazione - spiega il fondatore degli Stati Generali Riccardo Barberis, ad di Manpower - aveva bloccato la creatività umana perché l'uomo doveva eseguire compiti legati a quelli delle macchine e ne era in un certo senso asservito. L'intelligenza artificiale ribalta il paradigma e riporta al centro l'uomo e la sua creatività, perché ora è la macchina che impara dall'uomo ciò che deve fare. Per il mondo del lavoro è così fondamentale tornare a focalizzarsi sull'essere umano e sulla sua formazione". 

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