POLITICA & SANITA'

Avanti sul Parco della Salute, niente dibattito pubblico

Si procede con il dialogo competitivo. In un vertice tra ministero, Regione e Anac il via libera assicurando "massima trasparenza" senza inficiare la gara in corso. Regina Margherita e Sant'Anna, per il momento, non entrano nella nuova struttura

Scongiurato il rischio di ripartire da zero sul progetto del Parco della Salute di Torino. Non si aprirà il dibattito pubblico, procedura che avrebbe mandato all'ario quanto fatto finora. Nel dare l’annuncio dello scampato pericolo, dopo l’incontro con dirigenti del ministero e dell’Anac, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha spiegato che “sono sono state concordate le modalità per il proseguimento delle opere di edilizia sanitaria indispensabili che la città di Torino attende da anni. In particolare, è stato definitivamente appurato come, nella fase attuale della gara in corso, non sia più possibile procedere all’attivazione del dibattito pubblico pena ripartire daccapo con il progetto e la gara”.

Nella riunione al ministero è stata concordata quella che Icardi ha definito “una procedura tecnica di assoluta trasparenza, che non inficia la gara in corso e non comporterà ulteriori ritardi nella costruzione di un’opera così importante per la sanità piemontese e per Torino. Le attuali eccellenze sanitarie presenti non saranno disperse, come numerosi operatori della sanità temevano, ma rilanciate attraverso il superamento delle attuali strutture ormai obsolete dal punto di vista impiantistico strutturale”. Tradotto: almeno per il momento il polo materno-infantile di Sant’Anna e Regina Margherita non verrà trasferito nella nuova struttura. In tal modo è possibile aumentare la dotazione di posti letto, impegno che si era preso il centrodestra in campagna elettorale.

Ai vertici del dicastero e a quelli dell’Agenzia nazionale anticorruzione la Regione ha “assicurato che l’attività proseguirà nella massima trasparenza e celerità”. Soddisfazione è stata espressa dal governatore Alberto Cirio che in una nota ringrazia “le autorità per la disponibilità al dialogo” si complimenta con il suo assessore per “per essere riuscito ad individuare la soluzione tecnica percorribile per salvare le procedure di gara in corso, nel rispetto di tutte le norme e salvaguardare, al tempo stesso, la trasparenza che è uno dei punti chiave della nostra attività di governo”.

“La fase del procedimento è tale che introdurre adesso il débat public significherebbe tornare al punto di partenza” aveva spiegato ieri il presidente di Anac Raffaele Cantone, “una procedura che non è compatibile col momento. Il dibattito pubblico si fa prima, non dopo”. Oggi dall’incontro al ministero è arrivata la decisione che sgombra il campo da ogni dubbio e soprattutto scongiura il rischio di ritardi e di fuga degli investitori.