POLVERE DI (5) STELLE

Appendino sbatte contro il muro (del suk)

La capogruppo grillina Sganga contesta apertamente la decisione della sindaca di impedire con barriere di cemento il libero scambio a San Pietro in Vincoli. In un Consiglio tesissimo salta il numero legale e la prima cittadina torna a sentirsi sola

Un “muro” divide la maggioranza pentastellata al Comune di Torino e nel giorno delle comunicazioni in aula, dopo la decisione di installare barriere di cemento per impedire il libero scambio nell’area di San Pietro in Vincoli, Chiara Appendino subisce l’onta di un Consiglio concluso anzitempo per la mancanza del numero legale proprio nel momento in cui stava per prendere la parola e replicare al termine del dibattito. Un colpo basso del centrosinistra, che "dopo un intero consiglio senza numero legale ha chiesto la verifica proprio mentre stava per prendere la parola Appendino" si lamentano dalla maggioranza.

Il suo intervento la sindaca lo pronuncia a margine del Consiglio, davanti ai giornalisti e circondata dal suo staff, dopo che in aula la capogruppo grillina Valentina Sganga aveva marcato la distanza tra la prima cittadina e buona parte della formazione M5s. “Lo sbarramento posizionato al Balon sabato mattina è un simbolo e i simboli, nella realtà come nei sogni, sono materiale esplosivo” dice Sganga “a titolo personale” ma ben interpretando la posizione di una porzione consistente della maggioranza a partire dai consiglieri Fabio Versaci, Daniela Albano, Damiano Carretto, Viviana Ferrero. Precisando che la sua “non è la difesa dello status quo a San Pietro in Vincoli”, dove in queste 38 settimane hanno continuato a vendere decine di abusivi, Sganga si è soffermata sul significato simbolico del muro perché “i simboli sono direttamente collegati al mondo della percezione e la relazione tra simboli e percezione indotta oggi è distruttiva”. “L’altro giorno – ha proseguito Sganga nella dissertazione – abbiamo esposto noi stessi e la città a quello che a mio giudizio è un pericolo, perché era totalmente prevedibile che la percezione generale avrebbe definito quello strumento divisivo. Noi abbiamo sempre detto di essere post-idelogici, ma questo non vuol dire che possiamo sentirci a nostro agio con chi dice che i muri servono, e qualcuno parlando di San Pietro in vincoli l’ha fatto”.

Il riferimento è alla decisione della sindaca, d’accordo con la Prefettura di bloccare la vendita abusiva di merce a San Pietro in Vincoli, utilizzando appositi jersey in cemento per sbarrare la strada a venditori e acquirenti. Contestualmente l’amministrazione ha concentrato quest’attività il sabato e domenica in via Carcano dove, spiega la sindaca “sono stati investiti 100mila euro, trovati nuovi spazi, rinforzati i trasporti pubblici, creati regolamenti e verranno poi istituti percorsi sociali di accompagnamento. Chiariamo un altro punto: se avessimo voluto intervenire con forza, non avremo aspettato 38 settimane”.

“Rivendico le modalità con cui stiamo avviando lo spostamento del mercato di libero scambio e intanto faremo interventi per rendere via Carcano più attrattiva” è la replica di Appendino, che può contare sul sostegno, tra gli altri, dei consiglieri Antonio Fornari e Andrea Russi. La distanza con la Lega resta decisiva, giacché “io non mi siedo a un tavolo con la Regione per eliminare il libero scambio, la nostra posizione, infatti, è che deve continuare a esistere, ma in un’area più facilmente gestibile”.

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