LE REGOLE DEL GIOCO

Il taglio dei parlamentari è legge, il Piemonte ne avrà 24 in meno

La Camera dà il via libera definitiva alla legge bandiera del Movimento 5 stelle. Maggioranza ampissima e trasversale. La regione perderà 16 deputati e 8 senatori. Nei successivi tre mesi il testo può essere sottoposto a referendum confermativo

Sono 24 i parlamentari che perderà il Piemonte con l’approvazione della legge costituzionale che riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200 (con non più di cinque nominati a vita). L’ultimo via libera è arrivato questa sera da Montecitorio, dove la nuova maggioranza giallorossa ha votato in modo pressoché compatto il provvedimento bandiera del Movimento 5 stelle. Il semaforo verde è scattatol con un’amplissima maggioranza: 553 sì, 14 no e 2 astenuti. Hanno votato a favore le forze di maggioranza (M5s, Pd, Italia Viva, Leu) e le forze di opposizione (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia), anche se con alcuni distinguo personali al loro interno, più alcuni deputati del gruppo Misto. Uniche forze contrarie al taglio sono state +Europa (3 deputati) e Noi con l’Italia (4 deputati guidati Maurizio Lupi). 

Nell’elezione per la Camera il Piemonte 1 passerà da 23 a 15 eletti, mentre la seconda circoscrizione regionale passa da 22 a 14. Nel collegio unico del Senato la sforbiciata riduce gli eletti da 22 a 14. Dalla prossima tornata elettorale dunque la regione perderà complessivamente 16 deputati e 8 senatori. Complessivamente si passa da 67 a 43 parlamentari piemontesi.

Ora però l’attenzione si sposta sulla nuova legge elettorale. Senza di essa, infatti, il rischio che intere aree del Paese rimangano senza rappresentanza è più che concreto, come peraltro denunciato in queste ore da associazioni e organizzazioni datoriali. Il partito nato e cresciuto nel segno della partecipazione dei cittadini e quello che dal suo non infinito vocabolario attinge ad ogni piè sospinto la parola territori, ha infatti partorito un sistema che prevede collegi alla Camera da 400mila abitanti (che possono arrivare a 480mila) e da 800mila (aumentabili a poco meno di 900mila) al Senato. Intere province potrebbero rimanere senza rappresentanti.