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Lega all'assalto di Venaria

Dopo i disastri di centrosinistra e M5s, il partito di Salvini assieme a Fratelli d'Italia punta su un candidato civico per conquistare la città della Reggia. Prove di dialogo a sinistra tra Pd, civici e grillini locali

Sono passati tre mesi da quando a Venaria è arrivato il commissario, chiudendo anticipatamente la stagione grillina e dando il via alla corsa in vista delle prossime amministrative. Da allora forze politiche e capataz locali si muovono più o meno sottotraccia per tessere la propria tela, costruire futuribili coalizioni e contrattare posizione personali. Con un occhio a quel che succede in casa e un altro a Roma, dove la nascita del nuovo governo giallorosso ha scompaginato lo scacchiere politico. Se la coalizione Pd-M5s dovesse prevalere alle regionali in Umbria si aprirebbe una stagione nuova, in cui immaginare un centrosinistra fondato sui due principali azionisti del Conte 2 sarebbe un’opzione certamente meno remota rispetto a ora. E a Venaria, intanto, che succede? Il sindaco grillino Roberto Falcone è caduto dopo quattro anni durante i quali la sua maggioranza si è progressivamente sfaldata fino a implodere, il centrosinistra è ancora vittima di antiche ruggini e rancori mai sopiti, a destra la Lega ha intravisto lo spazio per aprire una breccia nella Reale e il fatto che si affidi a un progetto civico potrebbe essere la dimostrazione che questa volta non si accontenterà di una battaglia di testimonianza.

Città inquieta Venaria, dove gli ultimi due sindaci sono stati disarcionati dalla loro stessa maggioranza: è successo a Giuseppe Catania (Italia dei Valori) nel 2014, poi al suo successore Falcone nell’estate appena passata. Tra i due, in questi giorni, ci sarebbero stati dei contatti per aprire insieme un cantiere civico d’ispirazione progressista. Al progetto stanno lavorando alacremente due componenti delle scorse amministrazioni, l’ex assessore al Bilancio Alessandro Brescia e Pino Capogna, quest’ultimo candidato a sindaco nel 2015, sostenuto da una lista civica e da Fratelli d’Italia. Brescia è di centrosinistra, ha recentemente aderito a Italia in Comune dell'ex grillino Federico Pizzarotti, Capogna di centrodestra. Sono i due vertici di un triangolo che si chiude proprio con Catania. Associazioni e realtà radicate in città stanno spingendo affinché siano loro i garanti di un vero progetto civico in grado di includere, perché no, anche i superstiti della Caporetto grillina.

Più complicato il rapporto con il Partito democratico, responsabile agli occhi di molti, di essere stato per anni causa dell’instabilità politica di Venaria. Ora i dem avrebbero deciso di puntare su Rossana Schillaci, giovane capogruppo uscente, brillante, con un’esperienza amministrativa alle spalle da assessore e consigliere d’opposizione, al punto che tra i suoi sostenitori c’è chi la definisce la considera “la nuova Piastra”, rievocando la cavalcata trionfale della neo prima cittadina di Settimo Torinese. La verità, però, è che sul suo nome la sezione si è spaccata e la frattura è stata certificata anche nella riunione di mercoledì sera davanti agli occhi del responsabile Enti Locali Raffaele Gallo. Schillaci è vicina alla componente di Mauro Laus e quindi più che gradita al segretario della Federazione torinese Mimmo Carretta, ma non mancano le resistenze e viste le esperienze passate sono in tanti a predicare prudenza. Bescia e Capogna, per contro, hanno fatto sapere che loro sono pronti a dialogare anche con il Pd, purché il partito non si incaponisca su un proprio nome ma dia la disponibilità a ragionare su un profilo in grado di allargare il più possibile il fronte. Gli spazi di trattativa sono stretti, ma non manca il tempo e il canale resta aperto. Il 18 ottobre è in programma una riunione di coalizione e in quell’occasione si (ri)aprirà un confronto.

Intanto a destra la Lega è decisa a dare l’assalto alla Reale e questa volta correrà per vincere in una città in cui il centrodestra ha sempre avuto scarsa presa. Il nome sul quale punta è quello di Fabio Giulivi, 38 anni, dipendente dell'Ordine degli Architetti, un passato in Azione Giovani e poi in Alleanza Nazionale, prima di rinunciare a salire sul predellino allestito da Fini e Berlusconi. È amico di Maurizio Marrone, con cui ha condiviso la militanza nella giovanile aennina, ma particolarmente gradito anche al Carroccio grazie agli ottimi rapporti costruiti nel tempo con il deputato Alessandro Benvenuto e il consigliere regionale Andrea Cerutti. Insomma, il sostegno di Lega e Fratelli d’Italia non è in discussione, l’incognita semmai è rappresentata da Forza Italia.Questa sera presenterà al ristorante Lucio d’la Venaria la sua lista civica, “Venaria Riparte”, in attesa del sostegno formale dei partiti. Una iniziativa intrapresa dopo aver abbandonato l’altro contenitore civico cui aveva garantito il proprio sostegno, quel “Per Venaria insieme” di Capogna, attualmente in altri progetti affaccendati.

Alle europee dello scorso 26 maggio il Carroccio è stato il primo partito della città con oltre il 32 per cento dei suffragi, davanti al Pd (25,8%) e M5s (19,5%). Un buon punto di partenza per puntare alla Reale. 

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