SCISSIONE DEMOCRATICA

"In centinaia alla Leopolda", ma Renzi non seduce i big

In Piemonte vige la prudenza: solo un sindaco dalla provincia di Torino e uno del Cuneese hanno annunciato l'adesione a Italia Viva, mentre nel capoluogo e in Regione i gruppi del Pd rimangono impermeabili. Gli ultimi arrivi dall'hinterland

Dei cento sindaci annunciati da Matteo Renzi in vista della Leopolda, Torino e la sua area metropolitana ne porteranno in dote solo uno. Almeno per il momento. Si tratta di Marco Bollettino, primo cittadino di Parella, poco più di quattrocento anime a due passi da Ivrea, dov’è dirigente scolastico. Se si estende il raggio a tutto il Piemonte allora si aggiunge anche Marta Giovannini, sindaca di Verduno, nel Cuneese. Sono loro, a ora, le uniche fasce tricolore di una regione in cui la nascita di Italia Viva non ha provocato un terremoto, ma piccole scosse telluriche sparse su tutto il territorio: nessuna adesione dalla Sala Rossa e neppure dal Consiglio regionale dove il gruppo del Pd è rimasto compatto senza subire defezioni. Qualcosa si muove, invece, nell’hinterland e nell’area metropolitana del capoluogo. A tirare le fila di una situazione in costante evoluzione c’è il presidente dell’VIII Circoscrizione di Torino Davide Ricca, renziano ante litteram e tra i primi a sposare la causa dell’ex premier. Le adesioni arrivano a macchia di leopardo. È notizia recente quella di Grugliasco dove sono ben tre i consiglieri pronti ad annunciare il passaggio a Italia Viva: si tratta del presidente dell’aula Salvatore Fiandaca e di Michele Desimio, entrambi della lista civica Progetto Grugliasco, cui potrebbe aggiungersi il consigliere del Pd Marco Pisano.

I comunicati sono in caldo e pronti per partire lunedì, dopo la Leopolda. “C’è molta curiosità, tanti hanno annunciato la loro presenza a Firenze pur non aderendo ancora formalmente al partito” spiega la deputata Silvia Fregolent, impegnata in un lavoro certosino di tessitura tra la dimensione locale e quella nazionale. Si contano nell’ordine delle centinaia i dirigenti politici, gli amministratori e soprattutto i tanti privati cittadini pronti a salire in auto o a prendere il treno per raggiungere l’antica stazione ferroviaria del capoluogo toscano. Confermata la presenza dei tre parlamentari piemontesi: oltre a Fregolent, il boschiano Mauro Marino e il leader dei Moderati Mimmo Portas che ha siglato con Renzi un patto federativo a livello nazionale che tuttavia gli consente di tenere mani libere a Torino. Nessun altro "big" ha fatto le valigie e questo si riflette anche a livello territoriale, dove amministratori e sindaci restano coperti in attesa degli eventi. Ed è proprio questa mancanza di un gruppo dirigente forte a preoccupare di più in un partito in cui mancano personalità radicate sul territorio e in grado di intercettare una quota di consenso.

In compenso a muoversi c'è un esercito di personaggi ben noti nel panorama politico piemontese, perlopiù “ex”: Angela Motta, a lungo consigliere regionale oggi nell’assemblea cittadina del capoluogo dopo essere stata candidata a sindaco, ha il compito di coordinare le truppe astigiane, mentre Paolo Filippi – presidente della Provincia di Alessandria dal 2004 al 2014 – è attivo sul suo territorio dove ci sono tra gli altri anche Fabio Scarsi, che ha da poco rinunciato alla guida della federazione provinciale del Pd, e Cristina Bargero, deputata dem nella passata legislatura. Da Novara ecco l’ex sindaco Andrea Ballarè, assieme al coordinatore regionale della mozione Giachetti, Giuseppe Genoni. A Biella si è fatto avanti Vittorio Barazzotto, consigliere regionale con Chiamparino presidente.

Se nella base c’è chi registra “un fermento positivo”, tra le prime e le seconde linee ci si continua a muovere con prudenza. “Le pressioni del Pd sono fortissime, c’è addirittura chi è arrivato a usare toni duri nei confronti di quelli che manifestavano l’intenzione di venire alla Leopolda” rivela Fregolent. Nel comune olimpico di Pinerolo ci sta pensando su l’ex vicecapogruppo in Regione Elvio Rostagno, mentre avrebbe annunciato la sua presenza Stefano Ricchiardi, segretario del circolo cittadino fino a pochi giorni fa, quando ha rassegnato le dimissioni. A Torino dovrebbe aderire anche il vicepresidente della Circoscrizione V Orazio Alù, mentre nella cintura già annunciate le adesioni dei consiglieri Franco Fattori e Marco Coniglio, eletti entrambi in una lista civica di Nichelino. A Settimo Torinese c’è la consigliera Angela Schifino che potrebbe essere seguita dall’assessore Luca Rivoira, mentre a Collegno Andrea Di Filippo ha costituito un suo comitato ed era presente anche all’incontro con Ettore Rosato. A Rivalta uno dei pochi in arrivo da Forza Italia, il consigliere Michele Colaci.  

Tra chi certamente sarà alla Leopolda ci sono i Millenials guidati da Jacopo Esposito, erede dell’ex parlamentare Stefano che invece per il momento non si muove e l’ex consigliere regionale Antonio Ferrentino, esponente della Valsusa così come Lucrezia Bono, colei che si presentò alle elezioni amministrative come la voce dei Sì Tav in Valsusa, in un comune simbolo dell'alta velocità come Chiomonte, dov'è stato costruito il cantiere del supertreno.

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