ECONOMIA DOMESTICA

Industria 4.0 e infrastrutture, asse Piemonte-Liguria

Vertice di Confindustria delle due regioni con il presidente Cirio. Il monito di Ravanelli: "La politica non penalizzi comparti che attraversano momenti di grande difficoltà". Al premier Conte le "ferite" da sanare, dalle opere all'area di crisi per Torino

Definire priorità e politiche per lo sviluppo economico e produttivo delle imprese piemontesi e liguri. A partire dalle infrastrutture e dall’Industria 4.0. è stato questo l’obiettivo dell’incontro avvenuto a Torino tra i presidenti di Confindustria di Piemonte e Liguria, Fabio Ravanelli e Giuseppe Zampini, e i rappresentanti delle associazioni territoriali con i parlamentari delle due regioni. Ci sono urgenze che non possono più essere rimandate sulla strada dettata da Industria 4.0, passaggio obbligato per tutte le imprese con la necessità dello sviluppo di un piano nazionale per l’industria, duraturo, per investimenti nei progetti di digitalizzazione ma anche nel capitale umano, secondo quella che è la nuova rivoluzione industriale”, ha spiegato il padrone di casa Ravanelli, aprendo i lavori del convegno dal titolo “Politica, territorio e imprese per lo sviluppo del nord-ovest”. Per Ravanelli, “serve anche che vengano attivati gli stanziamenti per le infrastrutture, senza la cui realizzazione non può esserci una ripresa dell’economia”. Per dare forza alle iniziative sul territorio, ha illustrato, ci sono strumenti efficaci come i Gect, gruppi di cooperazione territoriale che possano essere di supporto a importanti progetti in una logica di corridoio. A partire dall’intesa già raggiunta con la regione francese Rhone-Alpes è stato condiviso un progetto specifico per un Gect mediterraneo.

Il tema infrastrutture è imprescindibile anche per gli industriali liguri: “Dobbiamo pensare ad una viabilità efficace non solo oggi ma fra vent’anni proprio per la necessità di connettere Est e Ovest, oltre al miglioramento della viabilità cittadina”, ha affermato Zampini esortando una ripartenza immediata dei lavori della Gronda. Per Ravanelli, “la politica deve fare attenzione a non penalizzare ulteriormente comparti che già attraversano un momento di difficoltà. Il previsto balzello sulla plastica, per esempio, andrebbe ripensato con soluzioni alternative come un utilizzo più esteso di materiali riciclabili, dando spazio in questo campo a tutto ciò che è innovazione”.

Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha condiviso queste indicazioni sottolineando come la tassa sulle merendine potrebbe arrecare un grave danno alle aziende che operano nel settore della plastica e in quello dolciario. Domani, martedì il presidente Cirio incontrerà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Torino e mercoledì sarà a Bruxelles. I temi in primo piano rimangono – tra gli altri – la realizzazione della Tav che passa dalle opere aggiuntive, frenate però dalle indecisioni del Governo, il completamento della Asti-Cuneo, la tangenziale di Torino, la Pedemontana di Biella e la Variante di Demonte. “Presenterò al premier Conte le ferite aperte in Piemonte”, ha spiegato ribadendo di voler chiedere certezze sulle risorse economiche dell’area di crisi “perché – ha sottolineato – non vogliamo essere presi in giro, ma anche perché questi interventi economici necessitano di interventi complementari e dovrò disegnare con Bruxelles la programmazione del prossimo settennato andando a vincolare risorse per il completamento di quest’area. Se poi mancheranno le risorse da Roma saremo beffati due volte: sia perché non avremo i soldi romani, sia perché avremo vincolato soldi europei che non riusciremo a spendere; perciò abbiamo bisogno di certezze a livello nazionale. Si parla di 150 milioni di euro solo per Torino”.

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