POLITICA & LAVORO

Governo e Regione, 150 milioni per Torino

Conte visita il capoluogo e conferma l'impegno sull'Area di crisi: "Qui un laboratorio per la mobilità elettrica" e assicura 50 milioni. Altri 80 li mette Cirio. E mentre i sindacati chiedono "lavoro", Appendino si fa bella coi soldi degli altri

Cinquanta milioni subito, con la possibilità di arrivare fino a 100 attraverso la presentazione di progetti co-finanziati dalla Regione Piemonte, Comune, Università o privati. È questo il budget messo in campo dal premier Giuseppe Conte per rilanciare Torino, riconosciuta dal governo come area di crisi complessa e quindi da sostenere con fondi pubblici. Dopo una visita al Cottolengo, il presidente del Consiglio si è diretto verso Palazzo Civico dove ha trovato ad accoglierlo, prima ancora di Chiara Appendino, decine di lavoratori delle tante aziende in crisi dell'area metropolitana subalpina: dall’ex Embraco alla Mahle, dalla Comital alla Blutec, dalla New Holland fino a quelli del gruppo Fca. La richiesta sempre la stessa: "Lavoro, lavoro". Il premier è stato fermato dai dipendenti della Lear, azienda di Grugliasco che produce i sedili per la Maserati: gli hanno consegnato una lettera per dirgli che “la 500 elettrica non sarà sufficiente per garantire la piena occupazione e dare fiato all’indotto e che servono nuovi investimenti e modelli da produrre”. L’ansia dei lavoratori trova corrispondenza nei numeri: “Gli occupati, tra il 2008 e il 2018, sono scesi di 9mila unità. La disoccupazione cittadina, nel 2018, era al 9,2% rispetto a una media del Nord Italia del 6,6%” fa notare in una nota la Cgil. E le prospettive non sono delle migliori.

Dopo questo fuoriprogramma Conte ha attraversato via Milano e varcato il portone di Palazzo di Città dove ha incontrato una vaporosissima Appendino e un cupo Alberto Cirio, scuro in volto dopo essere stato costretto nel ruolo di “spalla” della sindaca grillina, nonostante sia lui, materialmente, a garantire le risorse per co-finanziare i progetti.  Complessivamente, infatti, la Regione riuscirà ad attivare 50 milioni di euro per cofinanziare i primi 50, certi, del governo. Risorse che si aggiungono ad altri 30 milioni che piazza Castello ha già messo sul tavolo. Così si arriva a un budget sicuro di 130 milioni, con la possibilità di arrivare fino a 180 milioni. “Se si riesce a fare sistema si possono ottenere grandi risultati” ha spiegato Conte, nella conferenza stampa allestita nella Sala delle Colonne del Comune. Accanto a lui, come un’ombra, c’è sempre Appendino nonostante sia ancora da capire in termini finanziari e di progettazione quale sia stato il suo ruolo in questa partita. L’ipotesi è di trasformare Torino in un “laboratorio per la mobilità elettrica, connessa e integrata” perché “ogni territorio va rilanciato assecondando la propria vocazione” conclude Conte.

Infine una domanda sul futuro della Torino-Lione, un progetto che “prosegue e non può essere interrotto” dice il premier. “Il dossier Tav – ha ricordato – è stato affrontato dal precedente esecutivo con un processo molto trasparente. Arrivati a quelle conclusioni, a questo punto il progetto prosegue e non ci sono più spazi per rimetterlo in discussione”. E a chi gli ha domandato se sarà ricostituito l’Osservatorio, il premier ha replicato che “questo lo valuteremo”.

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