POLITICA & GIUSTIZIA

Pasquaretta si difende: sette ore dai pm

Interrogatorio fiume per l'ex capo ufficio stampa di Appendino, indagato per peculato, estorsione, corruzione e millantato credito. Lui nega ogni addebito e conferma l'estraneità della sindaca, tirando in ballo il dirigente comunale Ferrari

Sette ore davanti ai pubblici ministeri che lo accusano di peculato ed estorsione per negare ogni addebito. Si è svolto oggi l’interrogatorio in Procura di Luca Pasquaretta, ex portavoce di Chiara Appendino, finito nei guai per una consulenza fantasma da 5mila euro al Salone del Libro e le successive pressioni alla prima cittadina per ottenere un nuovo lavoro dopo le dimissioni rassegnate da Palazzo Civico, nell’agosto del 2018. Tra i capi d’accusa di Pasquaretta anche quelli di corruzione e millantato credito.

L’ex capo ufficio stampa della sindaca grillina, accompagnato dall’avvocato Stefano Chinaglia, ha respinto ogni accusa durante l’interrogatorio fiume di fronte ai pm Enrica Gabetta e Gianfranco Colace. Sulla consulenza ha ribadito che la sindaca Appendino non ne era a conoscenza. La prima cittadina gli aveva detto di occuparsi della buchmesse secondo le sue competenze, ma non sapeva del contratto ottenuto dalla Fondazione per il Libro, per il quale sono indagati anche il dirigente del Comune Giuseppe Ferrari, all’epoca dei fatti segretario generale della Fondazione, e Mario Montalcini che ne era il presidente. Pasquaretta avrebbe tirato in ballo proprio Ferrari, spiegando di aver informato solo lui della consulenza appena ottenuta. Per quanto riguarda l’accusa di estorsione ai danni di Appendino, Pasquaretta si sarebbe giustificato dicendo che non erano minacce, ma uno sfogo dopo aver lasciato il suo incarico a Palazzo Civico nell’agosto 2018 ed essere rimasto senza un lavoro.

“Non ho mai minacciato Chiara. L’assessore Alberto Sacco, che credevo amico, ha interpretato male i miei sfoghi” ha affermato Pasquaretta, dopo l’interrogatorio. “Io e Chiara siamo amici – ha aggiunto – la considero una sorella minore”. L'ex portavoce della Sindaca dice di essersi presentato davanti ai magistrati “pure per spiegare e rivendicare il lavoro svolto al Salone del Libro 2017”, quello oggetto della controversa consulenza. “Appendino – ribadisce Pasquaretta, che all’interrogatorio si è presentato con la borsa dell’edizione 2017 della kermesse – non ne sapeva nulla”. L’ex portavoce della sindaca ha raccontato ai magistrati di aver tenuto rapporti istituzionali, supervisionato la comunicazione, contribuito al merchandising. “Ho anche spiegato perché non c’entro nulla con la vicenda di Parco Dora – aggiunge –. Non ho mai avuto compiti amministrativi”. Pasquaretta è anche indagato in un procedimento sulle modalità con cui, il 3 giugno 2017 a Parco Dora, venne organizzata la proiezione su maxischermo della finale di Champions League tra Juve e Real Madrid.

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