GRANA PADANA

Sulla Sanità la Lega va in pezzi

Tre consiglieri comunali di Verbania escono dal partito in contrasto con le decisioni della Regione sull'ospedale. Il "capolavoro" del capogruppo a Palazzo Lascaris Preioni, ispirato dal senatore Montani. Il dem Borghi: "Cirio e Icardi si fermino e tornino a parlare coi sindaci"

Il (capo)lavoro di Alberto Preioni è compiuto: nel Verbano-Cusio-Ossola, provincia del capogruppo regionale della Lega, il Carroccio nel capoluogo perde tre consiglieri su cinque. La decisione, peraltro annunciata (anzi, minacciata) nei giorni scorsi è arrivata in maniera plateale questo pomeriggio nel corso del consiglio comunale aperto sulla sanità: Mattia Tacchini, Attalla Farah e Katiuscia Zucco, lasceranno il partito, in apertio dissenso sulle decisioni assunte in merito alla costruzione del nuovo ospedale di Domodossola e il conseguente declassamento del Castelli di Novara con la soppressione del Dea.

“Parlo a titolo personale – ha detto Tacchini – e dei colleghi e amici Farah e Zucco, ribadendo la posizione che già abbiamo espresso finora, cioè che la proposta della Regione è inadeguata per i bisogni sanitari dei cittadini del Vco”. Il consigliere ha annunciato che “in settimana formalizzeremo la nostra uscita dal gruppo consiliare”.

I tre “dissidenti” nei giorni scorsi avevano detto di essere “pronti ad ogni azione, anche la più dirompente, per difendere il diritto alla salute”, denunciando “la totale inadeguatezza della scelta comunicata dalla Giunta regionale rispetto alle reali esigenze del territorio del Vco e, in particolare, del Verbano”. Bersaglio grosso il capogruppo a Palazzo Lascaris, dietro il quale, a detta di molti, ci sarebbe il senatore verbanese Enrico Montani.

E proprio al parlamentare si è rivolto, nel corso della seduta, il presidente del consiglio comunale Giandomenico Albertella, ricevendo dagli spalti dov’era seduto un eloquente cenno negativo. Tra defezioni e imbarazzi non un bel momento per il partito di Matteo Salvini nel territorio del suo capogruppo. E un’occasione servita sul piatto d’argento al centrosinistra che con il deputato ossolano del Pd Enrico Borghi parla di “volatilizzazione del gruppo leghista in consiglio comunale” ed esorta la Regione “a fermarsi, fare un reset e tornare a dialogare con i sindaci”.

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