Levaldigi non decolla ma cambia nome
09:34 Giovedì 21 Giugno 2012Da “Olimpica” a “Alpi del mare”: mutare la denominazione per rilanciare lo scalo cuneese che, nonostante il fiume di denaro pubblico, non riesce a far quadrare i conti
Nomina sunt consequentia rerum deve aver pensato Ferruccio Dardanello nel proporre di cambiare nome all’aeroporto di Cuneo Levaldigi: dall’attuale “Olimpica”, ricordo degli antichi e ormai lontani fasti a cinque cerchi, al più seducente “Alpi del Mare”, in grado di evocare la futura vocazione internazionale. Non demorde il presidente della Camera di Commercio cuneese, nonché numero uno di Unioncamere, rimasto pressoché solo a difendere lo scalo della Granda. La situazione non è delle più rosee: nonostante l’incremento di traffico e passeggeri, modesto ma costante negli ultimi tempi, il pareggio di bilancio resta una chimera. Ogni anno il buco, grosso modo assestato attorno al milione di euro, viene ripianato dagli enti pubblici attraverso periodiche ricapitalizzazioni. E neppure lo studio di Kpmg recentemente illustrato offre grandi prospettive. Una cosa è certa, in questo contesto di crisi i sacrifici non sono più sostenibili dalle casse di Provincia e Regione. Da qui l’esigenza di trovare al più presto un nuovo socio, visto che l’auspicato matrimonio con Torino Caselle è saltato proprio per la riluttanza del capoluogo, indebitato fino al collo già di suo, per nulla intenzionato ad accollarsi anche quelli di altri.
La proposta di ribattezzare Levaldigi arriva alla vigilia dell’assemblea della Geac, società che gestisce lo scalo, convocata proprio per dare corso a nuove trattative. Questa volta, a quanto trapela da ambienti politici locali, lo sguardo sarebbe rivolto verso la vicina Francia dove potrebbero presto palesarsi nuovi partner (Nizza?).