PROGETTI

Appendino cambia Profumo e con Cirio vola nello spazio

Sindaca e governatore promettono di lavorare insieme a Leonardo per dare impulso al settore aerospaziale. Un sistema che vale quasi un miliardo in Piemonte, il 25% del valore dell'industria hitech regionale in un distretto che conta 14mila lavoratori

Mai vista una Chiara Appendino piena di apprezzamenti per Profumo. No, non è Francesco. La sindaca non si sta sbagliando, né (per ora) ha rivisto la sua gelida posizione e i suoi no alla riconferma dell’ex ministro alla presidenza della Compagnia di San Paolo. Il Profumo con il quale, spiega, è dimostrato si possa “lavorare bene insieme non solo tra pubblico e privato, ma coinvolgendo tutta la comunità”, si chiama Alessandro ed è l’amministratore delegato di Leonardo (ex Finmeccanica).

Oggi il manager, ex ad di Unicredit e già presidente del Monte dei Paschi, è stato a Torino per illustrare Torino Città dell’Aerospazio, una cittadella di 230 mila metri quadrati, che diventerà punto di riferimento nazionale e internazionale nel settore. Il progetto, firmato da Leonardo in collaborazione col Politecnico di Torino e le istituzioni locali prevede la realizzazione e anche un polo universitario e di ricerca e che permetterà di dare il via a una profonda rigenerazione urbana e aumentare l'offerta culturale.

Il governatore Alberto Cirio ha riferito che la somma per realizzare il progetto ammonta a oltre 130 milioni di euro: 37 milioni già stanziati dalla precedente giunta di Sergio Chiamparino, 50 milioni promessi dal governo Conte nell'ambito dell'area di crisi complessa, altri 50 previsti dalla Regione grazie a fondi europei. Per quanto riguarda i tempi, sempre secondo Cirio, dovrebbero occorrere circa 3 anni per la parte più corposa del progetto. Gran parte dell'area di 230 mila metri quadri è di proprietà di Leonardo e sarà data a uso gratuito per 30 anni al Comune.

Insieme a Profumo, in mattinata all’Oval sono intervenuti tra gli latri il capo della divisione velivoli di Leonardo, Lucio Valerio Cioffi, il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, il presidente dell’Unione Industriale Dario Gallina, oltre allo stesso governatore e alla sindaca. È stata lei a rimarcare che “i progetto aerospazio ci rende orgogliosi perchè è un motore di sviluppo del Paese riconosciuto anche a livello internazionale". Appendino, rivolgendosi a Profumo ha poi aggiunto: "Vogliamo mostrare al Paese che si può lavorare insieme, non solo pubblico e privato ma tutta la comunità. La riqualificazione non è solo materiale ma anche immateriale, è un progetto straordinario che ci emoziona. Dobbiamo mantenere la coesione e i tempi, siamo ottimisti".

Illustrando il progetto che contemplerà spazio anche per piccole imprese e startup innovative, Profumo ha spiegato come "si tratta di un'iniziativa aggregante che mette insieme realtà diverse, aziende, pmi, atenei, istituzioni locali e cittadini, creando una contaminazione di competenze che porterà ad una vera e propria riqualificazione urbana".

Quello di Torino, per l’ad di Leonardo “è un progetto significativo per nostro Paese, che può diventare una best practice da replicare anche in altre realtà locali dove è importante fare sistema, ripensare e trasformare lo sviluppo di una città e della sua Regione partendo dalle nuove tecnologie di cui il settore aerospazio è vero motore di innovazione". Profumo ha ricordato che il distretto aerospaziale in Piemonte conta oltre 14 mila lavoratori tra grandi aziende internazionali, Piccole e Medie Imprese, start-up, centri di ricerca e Università. "Un patrimonio industriale e intellettuale", ha spiegato,"di cui dobbiamo andare orgogliosi, e in cui Leonardo gioca un ruolo di primo piano, alimentando una supply chain per un valore di oltre 400 milioni di euro che sale fino a quasi un miliardo (971 milione) se consideriamo l'indotto.

Un sistema Leonardo che rappresenta circa il 25% del valore aggiunto totale dell'industria high-tech regionale". L’ad di Leonardo ha inoltre affermato come "è a partire da modelli come la Città dell'Aerospazio che possiamo pensare ad un rilancio dell'economia. Leonardo è pronta a fare la sua parte, come asset strategico del nostro Paese e driver dello sviluppo socio-economico e industriale dei territori in cui opera". Parole musica per le orecchie della sindaca quelle di Profumo. No, non è Francesco.

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