GIUSTIZIA & POLITICA

"Strapotere della magistratura, tutta colpa della politica"

Duro j'accuse di Enrico Costa: invenzioni giuridiche del legislatore costruite solo per compiacere i giudici, colpire ipotesi fumose e costruire titoli sui giornali. Tutti i partiti, chi più chi meno, hanno le loro responsabilità, per manifesta inferiorità

“Traffico di influenze, autoriciclaggio ed altre simili fattispecie sono invenzioni giuridiche del legislatore costruite solo per compiacere i magistrati, colpire più agevolmente ipotesi fumose e costruire titoli sui giornali”. Non è soltanto un durissimo j’accuse quello di Enrico Costa: quello del deputato di Forza Italia è un pesante sasso nello stagno di uno strano e strambo concetto di politically correct applicato alla giustizia e una voce fuori dal coro anche nel centrodestra. Liberale e garantista da sempre, l’ex viceministro della Giustizia senza citarlo apertamente, ma intervenendo nel dibattito sull’inchiesta relativa alla fondazione Open di Matteo Renzi, dice quel che altri tacciono: “Tutti i partiti, chi più chi meno, hanno le loro colpe, per manifesta inferiorità della politica rispetto alla magistratura”.

Per molti versi sembra di tornare al 1992, anno da cui nel bene e più spesso nel male si diparte il ruolo spesso supplettivo e ancor più spesso alternativo della magistratura rispetto alla politica. Costa che si sta duramente opponendo all’entrata in vigore della norma che elimina la prescrizione dei processi, norma voluta dai Cinquestelle e votata dalla Lega quando ne era alleata di governo, cita proprio questa legge i cui effetti entreranno in vigore dal primo gennaio come “la goccia che fa traboccare il vaso”. Non solo: oltre all’abolizione della prescrizione contro la quale il parlamentare presenterà a giorni la richiesta di discussione urgente in aula di una sua proposta tesa ad impedirla, Costa mette in guardia anche dalle “nuove norme sui reati fiscali e la confisca allargata”.

Norme che non possono non essere considerate nei loro rischi più che potenziali alla luce dei dati che l'ex ministro cita e dietro i quali ci sono persone, famiglie, vite: “Ricordo solo che dal 1992 ad oggi ben 27mila persone sono state arrestate ingiustamente e poi risarcite. Impossibile risalire alle centinaia di migliaia di persone indagate, sputtanate sui giornali, perquisite all’alba, poi archiviate o assolte”. Davanti a questo il deputato lancia un preciso e diretto avvertimento: “Se ne ricordi anche qualcuno di centrodestra paladino delle galere come luoghi in cui marcire”.

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