PROFONDO ROSSO

Appendino "scommette" su Trm

Con una variazione in assestamento di bilancio, il Comune di Torino inserisce 38 milioni di entrate dalla vendita delle quote dell'inceneritore. Ma a quel prezzo la gara è andata deserta. La Regione s'insinua e i conti traballano. La sindaca spera in Iren

Lo aveva promesso in Sala Rossa, ora lo mette nero su bianco. Nell'ultimo assestamento di bilancio del 2019 Chiara Appendino non inserirà i 40 milioni derivanti dalla cessione di ulteriori quote di Iren e a copertura di quella somma ci mette i 38 milioni frutto della dismissione del 17 per cento di Trm, la società che brucia rifiuti e produce dividendi grazie all’inceneritore del Gerbido. Una previsione ottimistica, soprattutto dopo che la prima gara pubblica bandita dal Comune di Torino con quella base d’asta è andata deserta: cosa fa pensare che la prossima volta ci sarà qualcuno disposto ad assecondare una stima tanto generosa per una quota d’azienda in termini industriali insignificante?

Tra chi si è fatto avanti per correre in soccorso della sindaca c’è proprio l’amministratore delegato di Iren Massimiliano Bianco che già ha in pancia l’80 per cento del termovalorizzatore. “Lì già comandiamo noi, che bisogno avremmo di prendere altre quote? – è il ragionamento che fanno in Iren –. A meno che non ci siano altre ragioni che spingano Bianco ad assecondare uno dei suoi principali azionisti”.  Basti pensare che secondo una stima della Regione Piemonte, il cui interesse per Trm si è solo all'apparenza raffreddato, il valore di quel 17 per cento non andrebbe oltre i 20 milioni.

La Regione gioca al ribasso e per evitare forse di lasciare ad Alberto Cirio la possibilità di "fare il prezzo" Appendino ha chiamato in causa il numero uno di Iren, assicurando in cambio del suo soccorso il sostegno pieno all'acquisizione di Sorgenia. A questo punto la presenza di due competitor dovrebbe consentire alla prima cittadina di evitare di svendere e in questo nuovo scenario non è da escludere un'asta tra Regione e Iren. Con Cirio che rafforzerebbe l'asse ligure e, in qualche modo, assicurebbe maggiore stabilità agli assetti societari futuri.

L'operazione è ardita e gli spazi sono stretti per questo “come ulteriore misura precauzionale, in relazione alla vendita della azioni di Trm – si legge in una nota di Palazzo Civico – rimane ancora in vigore il ‘blocco fondi’ deliberato lo scorso luglio per la salvaguardia gli equilibri di bilancio ed è stato costituito un nucleo di valutazione degli impegni di spesa da adottare entro il 31 dicembre, per l’esercizio in corso,  al fine di valutarne la necessità e la coerenza con i principi di competenza finanziaria dettati dal nuovo ordinamento contabile”.

La variazione di bilancio, presentata questa mattina in giunta dall’assessore Sergio Rolando, evidenzia inoltre un aumento in entrata dei trasferimenti correnti (correlati a spese di pari importo) per oltre 13,5 milioni: maggiori finanziamenti statali di 6,2 milioni per il Fondo povertà e di 960mila euro per progetti di sostegno sociale, 4,6 milioni da Regione e Città Metropolitana destinati a progetti socio-assistenziali e ai servizi educativi, mentre dalle fondazioni di origine bancaria arrivano contributi per 1,8 milioni. Le variazioni approvate oggi dalla Giunta, che nei prossimi giorni passeranno al vaglio del Consiglio comunale, riguardano anche l’utilizzo di una quota di avanzo vincolato per 4 milioni e 179 mila euro, accantonata dalla Città negli esercizi precedenti, derivante da alienazioni immobiliari e destinata all’estinzione anticipata dei mutui.

Intanto, la sindaca ha designato alla presidenza di Trm Maddalena Vietti Niclot, 45 anni, attuale presidente di Scs Ivrea, società pubblica che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in 57 comuni del Canavese. Una manager considerata vicina alla Lega, in stretti rapporti con l’ex consigliere del Carroccio Alessandro Albano, e con il deputato Alessandro Benvenuto, presidente della commissione Ambiente della Camera. Con la sua società di progettazione ambientale, la Anthémis, la Vietti ha anche collaborato in passato con lo studio Skylab Energia di Diego Sozzani, il parlamentare novarese di Forza Italia indagato nell’inchiesta sulla presunta Tangentopoli lombarda.

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