BERLUSCONES

Forza Italia, rivolta contro Sozzani

Un gruppo di dirigenti e amministratori guidati da Andretta scrive a Zangrillo per chiedere il congresso: "È ora di voltare pagina". Per la segreteria scaldano i motori anche Colombo e Marcassa. Intanto tra ammutinamenti e cambi di casacca il partito è ridotto al lumicino

In molti se ne sono andati o stanno per andarsene, chi resta chiede un congresso anticipato. A Novara Forza Italia è l’ombra di quel partito che per vent'anni è stato il fulcro del potere locale, piazzando uomini e donne in ogni anfratto dei palazzi. A capo, per interposta persona, di uno sfilacciato drappello di militanti in lite fra loro c’è ancora Diego Sozzani, parlamentare travolto dall’inchiesta sulla presunta nuova Tangentopoli milanese. Il partito è commissariato e da un anno Sozzani, ex socialdemocratico di fede nicolazziana convertito sulla via di Arcore, prova a mantenerne il controllo attraverso Gaudenzio Ferrandi, un berlusconiano della prima ora prossimo alle ottanta primavere, che fatica, diciamo, a rilanciarne l’azione. C’è da tenere a bada chi si aspettava una candidatura e non l’ha avuta – leggi l’ex socialista, poi moderato Teresio Colombo, cui era stato promesso un posto nel listino bloccato alle regionali – chi ci ha provato senza fortuna come l'ex sindaco di Oleggio Marco Marcassa, primo alle elezioni della primavera scorsa ma rimasto fuori da Palazzo Lascaris perché per FI non è scattato il seggio. Mentre qualcuno ha cercato fortuna altrove o semplicemente se ne sta in disparte.

Nei giorni scorsi una ventina di eletti e dirigenti del partito di Novara ha chiesto formalmente un congresso al coordinatore piemontese Paolo Zangrillo. Tra loro c’è il consigliere comunale ed ex candidato sindaco Daniele Andretta, figura errante del centrodestra all’ombra della Cupola di San Gaudenzio, entrato e uscito dal Pdl, transitato in Ncd, candidato a primo cittadino con una formazione civica, poi rientrato in Forza Italia che ora vuole provare a scalare per giocarsi le sue carte in eventuali nuove elezioni politiche. Con lui, a chiedere la conta, ci sono tanti amministratori un tempo vicini a Sozzani, come il sindaco di Recetto Lido Beltrame, il suo predecessore Enrico Bertone, il consigliere comunale e provinciale di Novara Michele Contartese, il collega a Palazzo Cabrino Fernando Mella. (Leggi la lettera)

Qualcuno di loro intrattiene da tempo rapporti stretti con il leader di Fratelli d’Italia Gaetano Nastri, il quale tuttavia sta filtrando le richieste di adesione per evitare scalate ostili. Il partito, in fondo, cresce e non ha bisogno di vecchi signori delle tessere o collettori di preferenze in cerca di posti. In questi due anni la sua posizione si è consolidata al punto che un profondo conoscitore della politica novarese lo considera uno dei due fuochi del centrodestra, “l’altro è Massimo Giordano che ora, con l’esito positivo delle sue vicende giudiziarie, potrà di nuovo puntare a un ruolo centrale nella Lega, non solo a livello locale”.

Serve “un Congresso che sappia superare ogni incomprensione del passato, che sia unitario e quindi ‘a favore’ e non ‘contro’, che possa includere e non escludere e che naturalmente dovrà ritornare a rappresentare tutte le anime che si rispecchino nei valori fondativi di Forza Italia” scrivono i firmatari della missiva a Zangrillo.

Non ci sono solo le sirene esterne a blandire quel che è rimasto della militanza azzurra a Novara. Con sempre maggiore insistenza, infatti, corrono voci di strategie espansionistiche messe in atto dalla parlamentare verbanese Mirella Cristina che a suon di incontri – pubblici ma sopprattutto riservati – sta tentando di allargare la propria sfera d'influenza anche sull'alto novarese. E come interpretare le tante presenze di attivisti e amministratori di Forza Italia a un dibattito organizzato ad Arona dall'eurodeputata leghista Gianna Gancia che nelle ultime settimane pare aver riallacciato i rapporti con Luca Bona, consigliere regionale nella precedente legislatura e suo ex sodale ai tempi del Carroccio, finché non è stato espulso e costretto a cercare asilo politico alla corte di Sozzani?  

Tra le ultime cause di tensione tra i berluscones novaresi c’è stata la nomina di Leo Spataro nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia per la casa del Piemonte Nord, una designazione del Consiglio regionale fortemente sponsorizzata da Sozzani, ora inviso alla lunga schiera dei pretendenti che si aspettavano un riconoscimento da colui che è stato per anni il dominus degli azzurri.

Intanto, si lamenta un iscritto, “quest’anno non si fa nemmeno la cena di Natale”.

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