INTERVISTA

No Tax, "partiamo dal Piemonte"

Alla vigilia della manifestazione a Torino Incontra, Molinari spiega i due piani d'azione della Lega: opposizione tenace alla manovra "lacrime e sangue" del Governo giallorosso e in Regione misure per ridurre il carico fiscale e agevolare investimenti produttivi

“Fanno una manovra lacrime e sangue, tolgono i soldi ai Comuni, tassano imprese e cittadini. E per paura che la maggioranza non regga blindano la legge di bilancio”. A Riccardo Molinari non non mancano certo gli argomenti da mettere uno in fila all’altro domani mattina al No Tax Day organizzato dalla Lega a Torino Incontra “per dare voce alla grande maggioranza degli italiani che questo governo Pd-Cinquestelle non lo ha scelto, ma che subirà gli effetti di una manovra finanziaria tutta tasse e niente sviluppo, del tutto inadeguata a rilanciare il Paese". Il capogruppo alla Camera e segretario regionale del partito di Matteo Salvini torna da Roma alla fine di una giornata in cui il Governo ha messo sul piatto d’argento alle opposizioni tutta la sua fragilità con quella decisione, a sorpresa, di limitare a due le letture in Parlamento del testo impedendo qualsiasi modifica.

Molinari lei era già pronto a colpire tutti i bersagli di questa manovra e adesso la maggioranza, blindandola, gliene ha fornito un altro.
“Hanno paura che gli salti l’accordo. Non s’è mai vista una manovra fatto solo con due letture e la fiducia su entrambe, senza dare al Parlamento la possibilità di discuterla. Questo governo si regge su un accordo talmente precario e talmente debole che qualsiasi passaggio ulteriore rischia di far saltare il banco di una coalizione sempre più litigiosa e che tira solo a campare”.

Andreotti sosteneva che è pur sempre meglio che tirare le cuoia. Però voi dite che gli italiani, con questa legge di bilancio, dovranno tirare la cinghia. Siete all’opposizione ed è naturale che attacchiate, però la maggioranza respinge l’accusa di aver aumentato le tasse. Hanno ridotto la tassa sulla plastica e rinviato quella sulle bevande zuccherate. Siete voi che esagerate?

“Proprio per niente. Le tasse le mettono. Quella sulla plastica così come quella sulle bevande zuccherate: una dicono di ridurla un po’, l’altra la rimandano di qualche mese, ma l’effetto non cambia. Anche in Piemonte, purtroppo, vedremo gli effetti di queste due tasse. Invece di aiutare le imprese le colpiscono”.

Accusate la maggioranza di penalizzare anche i piccoli Comuni.
“È così. Non verranno più dati i soldi ai Comuni sotto i 20mila abitanti per gli investimenti. Nella nostra regione aveva funzionato bene. Dare fino a centomila euro significava intervenire su strade, illuminazione, aveva consentito di fare molti interventi. Erano 400 milioni per tutto il Paese che avevamo messo noi e che non ci saranno più”.

Senta Molinari, la Lega è all’opposizione in Parlamento, ma da sei mesi governa il Piemonte. Come pensate di compensare a livello regionale gli effetti della manovra? Questo lo potete fare, almeno in parte.
“È già stata messa in campo la misura sul bollo auto”.

Un po’ poco.
“Dicevamo dei piccoli Comuni, che in Piemonte sono moltissimi. Ecco stiamo lavorando sulla legge regionale 18, l’obiettivo è reperire i fondi per supplire ai tagli fatti dal Governo e fornire risorse alle amministrazioni locali fino a 20mila abitanti”.

Lei, sempre accusando la maggioranza giallorossa di non fare nulla per lo sviluppo ha rimarcato anche l’insufficienza di interventi del Governo per il dissesto idrogeologico e lamentato un ritardo sulle infrastrutture. Pochi giorni fa è venuta in Piemonte la ministra Paola De Micheli…
“... che ci ha detto di avere pazienza, che i soldi arriveranno, ma non sono ancora stati stanziati. E che per interventi strutturali mancano i progetti”.

Se è così, la responsabilità non è solo del Governo. È così?
“Non scherziamo. Quando ha sentito la ministra dire quelle cose il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica è saltato sulla sedia e ha tirato fuori il progetto del secondo ponte sul Bormida, un altro su un rio che esonda spesso. Altro che non ci sono progetti”.

Lei sostiene che l’asse tra Piemonte e Liguria è un aspetto importante, una fortuna l’ha definita. Però forse non basta, concorda?
“Certo. L’alleanza forte e solida è importantissima, su molti temi, incominciando dalle infrastrutture che condividiamo e che ci uniscono. Ma il Governo deve fare la sua parte. Prendiamo il Terzo Valico, la De Micheli ha indicato il nuovo commissario ormai da qualche settimana, ma ancora non lo ha nominato. Sempre la ministra ha parlato di un protocollo per il contrasto al dissesto idrogeologico citando solo la Liguria, quando invece Alberto Cirio e Giovanni Toti hanno fatto alcune richieste insieme”.

Sul fonte dell’economia, delle imprese come può la Regione, che voi governate e che sta chiedendo più autonomia, reagire e contrastare la manovra che definite lacrime e sangue? È possibile immaginare una defiscalizzazione per alcuni comparti o, meglio ancora, per alcune iniziative imprenditoriali legandole all’occupazione?
“Con i fondi europei si possono fare interventi in particolare sull’innovazione, sulla riconversione ecologica e tecnologica. Il governatore ha annunciato il piano per la competitività, un’iniziativa importante in questo senso. Nella precedente giunta di centrodestra l’allora assessore Massimo Giordano aveva attuato delle iniziative molto valide, tra cui defiscalizzazioni per le imprese che assumevano dipendenti a tempo indeterminato. Di sicuro il tema dello sviluppo e dell’occupazione è cruciale. Tanto più se c’è un Governo che è solo capace a mettere tasse”.   

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