GIUSTIZIA

Piazza San Carlo, 1 anno e 6 mesi all'ex dirigente di Turismo Torino

Questa la pena concordata con la Procura per Bessone che ha scelto il patteggiamento. Chiesto il rinvio a giudizio per 9 imputati. A febbraio udienza secondo il rito abbreviato per la sindaca Appendino, l'ex questore Sanna e l'allora capo di gabinetto Giordana

La Procura ha chiesto, oggi in Tribunale a Torino, il rinvio a giudizio per nove degli imputati per i fatti del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo, quando, durante la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid, scoppiò il caos: due donne morirono in seguito all’accaduto per le lesioni riportate e 1527 rimasero ferite. Invece, Danilo Bessone, direttore di Turismo Torino, l’agenzia del Comune che organizzò la proiezione della partita su maxi schermo, ha chiesto di patteggiare 1 anno e sei mesi, richiesta a cui il pm Vincenzo Pacileo ha risposto positivamente. L’ex questore di Torino Angelo Sanna ha scelto il rito abbreviato. Come Sanna, nella scorsa udienza hanno scelto il rito alternativo anche la sindaca Chiara Appendino, l’ex capo di gabinetto del Comune di Torino Paolo Giordana, il presidente di Turismo Torino Maurizio Montagnese, il progettista Enrico Bertoletti. Per loro la prima udienza è fissata il prossimo 21 febbraio.

«La ragione di fondo dei tragici eventi del 3 giugno deve essere ricercata innanzi tutto nella frettolosità (pur avendo la Sindaca “tweettato” che i preparativi erano in corso da “settimane” per garantire sicurezza e ordine) e nella superficialità dell’organizzazione da parte di tutti gli attori a vario titolo coinvolti e inoltre nella mancanza di effettivo, efficace e intelligente coordinamento tra essi», scrive il pm Pacileo nella memoria depositata a sostegno della richiesta di rinvio a giudizio «Inoltre – continua – ciascuno di costoro non ha interpretato l’adempimento dei propri compiti in maniera rigorosa, oculata e attenta, permettendo che si desse corso a una catena di errori, inesorabile nella sua disastrosa sequela, affidandosi e non fidandosi di quanto altri aveva predisposto».

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