LAVORO & OCCUPAZIONE

La Regione torna ad assumere

Nel 2020 i bandi per selezionare le prime 200 posizioni che potrebbero raddoppiare nel prossimo biennio. Altra procedura per l'assunzione del personale della sanità. L'assessore Gabusi: "Ai direttori tocca il compito di indicare le priorità"

Il numero magico è 358. Tanti sono i dipendenti che oggi la Regione Piemonte potrebbe assumere secondo i parametri fissati dalla norma nazionale, per una spesa massima di 76,5 milioni, a fronte dei 67 milioni che spende oggi per il personale. È il regalo che Alberto Cirio ha messo sotto l'albero di piazza Castello per i suoi nuovi direttori, sperando che non si riveli un pacco. Già perché in realtà non è ancora stato stabilito il numero di nuovi impiegati, funzionari e dirigenti che saranno ingaggiati. Di certo c'è che nei prossimi due anni l'ente riaprirà i concorsi per iniettare nuove energie all’interno della macchina amministrativa regionale, ma attenzione “non sfrutteremo completamente la capacità assunzionale che la legge ci assegna” mette le mani avanti l’assessore al Personale Marco Gabusi, in perfetto burocratese. Tradotto vuol dire che ci saranno finalmente nuove assunzioni, ma coi tempi che corrono e i conti non ancora solidissimi meglio andarci coi piedi di piombo.

Il piano della Regione è stato illustrato nei giorni scorsi proprio da Gabusi ai sindacati che però hanno chiesto dati certi a proposito delle reali intenzioni di Cirio e della sua squadra. Il primo passo sarà compiuto in giunta, dove sarà approvato un documento che riassume il piano occupazionale redatto dagli uffici: “Identificheremo in quei 358 il massimo cui possiamo tendere” ma senza nessuna intenzione di fare il passo più lungo della gamba. Da anni la Regione aveva smesso di assumere dall’esterno, alla scorsa amministrazione era toccato gestire il complesso assorbimento del personale delle Province, ma restano dei posti vacanti. In più c’è un problema anagrafico, giacché l’età media dei dipendenti regionali è di 53 anni. “Servono nuove energie” spiega Gabusi. Ma quante? “Diciamo che se il numero massimo è 358 assunzioni, quello minimo è di 150, anzi abbiamo già stabilito che andremo oltre quella soglia”. Il braccio destro di Cirio non si spinge oltre con le previsioni ma è verosimile immaginare che i nuovi innesti siano intorno alle 200 unità di qui alla fine del 2021.

Per avere un quadro definito è però necessario che i nuovi vertici della burocrazia regionale, appena insediati, forniscano un prospetto in cui vengano indicate le proprie priorità in termini di personale. Si partirà di lì per pubblicare i primi bandi previsti per la seconda metà del prossimo anno. Tra i settori che più necessitano di personale, neanche a dirlo c’è la Sanità, ma attenzione a non fare confusione: in questa infornata sono calcolati solo impiegati e funzionari alle dipendenze della giunta, non certo medici e infermieri che fanno parte di tutt’altra partita. 

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